Data del decesso: 24 Settembre 2003
Luogo del decesso: Gavardo (Brescia)
Luogo di sepoltura: Nuvolento (BS)
Sac. MASSARDI Mario, da Nuvolento (Brescia), morto a Gavardo (Brescia) nel 2003, a 62 anni d’età, 42 di Professione e 33 di sacerdozio.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", n.212, Settembre - Dicembre 2003:
Sac. Mario MASSARDI
Tornato a Dio il 24 settembre 2003 a Gavardo (Brescia), a 62 anni d’età, 42 di Professione religiosa e 33 di sacerdozio. Riposa nel cimitero di Nuvolento (BS)
Vinto da una malattia che lo ha consumato in pochi mesi, Don Mario ci ha lasciato nella discrezione, che pure lo distinse nel multiforme apostolato tra i giovani, nelle parrocchie e ultimamente, tra i carcerati, i dimenticati e gli ultimi.
Terzo di quattro fratelli, nacque sotto la protezione della Madonna: vide la luce il giorno dell’Assunta 1941 e fu battezzato il 29 agosto successivo, festa della Madonna della Guardia, tanto cara a Don Orione, e che lo stesso Don Mario soleva chiamare “la mia Padrona”.
Dopo aver sperimentato nell’infanzia le conseguenze dell’ultima guerra, fu accolto tra gli orfanelli dell’istituto orionino di Gavazzana (Alessandria), il 15 agosto ’51, dove conobbe la bontà materna di Don Sterpi, che gli rimase sempre nel cuore, assieme al desiderio di farsi sacerdote, per servire i piccoli e i poveri. Fece il ginnasio tra Voghera e Buccinigo d’Erba (’54-’59). Passò a Villa Moffa di Bra per l’anno di noviziato, sotto la guida di Don Felice Bortignon, professando i primi voti l’11 ottobre 1960, allora festa della “Mater Dei”.
Completati il liceo a Bra (Cuneo) e l’anno di propedeutica a Tortona (’60-’64), passò a Fubine, assistente dei ragazzi (’64-’66). A Tortona iniziò gli studi teologici, che concluse a Roma, nel nuovo Istituto affiliato alla Pontificia Università Lateranense (’66-’70). Professò in perpetuo l’11 ottobre 1966 a Villa Moffa, ricevette il Diaconato a Roma il 5 aprile ’70 e fu ordinato Presbitero in San Pietro, da Paolo VI, il 17 maggio 1970.
Dopo le primizie sacerdotali, fu destinato all’assistenza dei giovani: prima a Fubine (’70-’74), poi all’oratorio “San Luigi” in Tortona, fino al ’82. Fu per due anni Vicario e Parroco a “Santo Stefano” in Alessandria, poi direttore della comunità di San Rocco, collaborandovi come vicario parrocchiale (’84-’90). Dopo la chiusura dell’istituto di Vigevano, dal ’90 al ’94, resse la vicina parrocchia santuario “N. S. di Fatima” fino alla nomina a Parroco nella Parrocchia San Benedetto Abate in Milano, attigua al Piccolo Cottolengo di Don Orione.
Qui, fino al 2002, si profuse nell’animazione della già fiorente parrocchia orionina. Il trasferimento a Tortona gli rese possibile vivere nuove esperienze apostoliche verso nuovi poveri, come i carcerati, i dimenticati e gli emarginati. Negli ultimi mesi lottò e accettò con serenità e pazienza la malattia, offrendo tutto al Signore, per il bene della Chiesa e dell’amata Congregazione.
Aperto, sensibile, sempre impegnato a migliorarsi, coltivò l’unione con Dio, con pietà soda, personale e comunitaria. Superò prove che lo temprarono nella fedeltà alla vocazione, specialmente dopo la tragica morte del cugino Pietro, pure lui orionino e missionario, avvenuta nel ’66 nella missione di Tocantinópolis in Brasile. Ha compiuto quanto ha scritto nella domanda per la professione perpetua: “darmi completamente e per sempre a Dio in questa Congregazione, che non lascerei per nessun’altra.”
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