“Non abbiate paura spalancate le porte a Cristo”, pensando alle parole del nostro carissimo papa Giovanni Paolo II, anche Villa Borgia ha spalancato le sue porte a centinaia di giovani accorsi a Roma al richiamo del successore di Pietro. Pellegrini di Speranza in cammino, con passi decisi e determinati, giunti da ogni dove, hanno varcato le soglie della nostra casa. Arrivati con uno zaino pesante sulle spalle colmo di insicurezze, di paure, di sofferenze da portare sotto la croce, da offrire a Cristo in silenzio, seguendo l’esempio di Maria, madre di speranza. Attraversare la Porta Santa con la consapevolezza che sarà il viaggio che cambierà la loro vita solo se fatto con la giusta motivazione. Pellegrini di speranza in cammino, con le mani giunte in un'unica preghiera rivolta a Dio, una sola voce come inno di gioia e di Lode, tra danze e canti hanno vegliato nella notte, sotto le stelle, rendendo grazie per ciò che stavano vivendo. Una leggera pioggia li ha risvegliati e come sentinelle del mattino hanno atteso il Buon Pastore.
Sono tornati a casa stanchi, provati, con le spalle più leggere, l’incertezza ha dato spazio alla certezza, la paura al coraggio, il loro cuore sofferente ora era colmo di gioia. È stato un privilegio accoglierli, ascoltare le loro testimonianze, pregare insieme. Tanti giovani di diverse nazioni, tante lingue un’unica fede. Tutti uniti un unico abbraccio. Dalla Romania, alla Lituania, dagli Stati Uniti alla Francia, dalla Spagna all’Italia, dal Messico al Belgio. Le serate estive sono state allietate da balli e canti tradizionali, da momenti di condivisione fraterna e preghiera.
All’inizio di settembre dello scorso anno non avevo idea di cosa e soprattutto chi sarebbe arrivato a Villa Borgia, di quali anime avrei incontrato e accolto, le speranze erano alte, le aspettative anche, sicuramente oggi posso dire che la realtà ha superato l’immaginazione ed è andata ben oltre. Molti gruppi hanno deciso di fare i loro campi scuola da noi (Azione Cattolica, Scout, Dopo – cresima, Ministranti, cori parrocchiali, oratori), e molti pellegrini della via francigena del Sud hanno chiesto ospitalità, trovando un clima sereno e di condivisione.
Sento di ringraziare i diversi volontari che in questo anno non hanno mai dimenticato di offrirmi il loro sostegno, un sorriso, una pacca sulla spalla, in particolare agli amici dell’Opera Don Orione che con impegno hanno tenuto viva la tradizione della Santa Messa domenicale che prosegue da più di 40 anni, grazie anche alla preziosa disponibità dei padri orionini che hanno permesso con la loro presenza tutto questo. La casa, conta oggi, sulla presenza di un gruppo di amici che assiduamente la frequenta, collaborano attivamente con l’accoglienza dei pellegrini e nelle varie attività che si organizzano per la casa.
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