Da martedì 29 aprile a venerdì 2 maggio 2025, presso la comunità Don Orione di Baga (Togo), si è svolto il percorso annuale di formazione dei giovani religiosi che hanno da 0 a 5 anni di sacerdozio. Alla formazione hanno partecipato nove giovani sacerdoti della Provincia Marie Mère de Dieu (Togo, Benin, Camerun), alla presenza del responsabile della formazione, Padre Donatien Koumantega.
Dopo la Messa di apertura, il padre provinciale Jean-Baptiste Dzankani ha incontrato i giovani sacerdoti che ha invitato a prestare grande attenzione a questo momento formativo. Inizialmente p. Dzankani ha evidenziato tre punti fondamentali: la costruzione del corpo provinciale, la comunione fraterna e la cura di sé, che ha in seguito collegato al tema della formazione, sostenendo come la comunione fraterna sia un punto di forza per affrontare le sfide degli abusi.
È stato infatti attorno al tema: "Il giovane sacerdote di fronte alla sfida degli abusi sessuali oggi: la sfida della testimonianza" che Théodore Kpatcha Kezie ha catturato l’attenzione dei giovani sacerdoti per quattro giorni. Padre Théodore ha innanzitutto sottolineato che il problema degli abusi sessuali è un tema attuale e che oggi non lascia nessuno indifferente. Dopo aver fatto il punto della situazione e condiviso la sua esperienza come vicario giudiziale della diocesi di Kara e responsabile dell'ufficio segnalazioni, il formatore ha individuato le cause degli abusi, sottolineando quello che Papa Francesco ha definito clericalismo. Ciononostante, ha chiarito che è dall'interno dell'uomo che maturano le cattive azioni. Ecco perché i rimedi alla piaga degli abusi devono venire dall'interno di ogni persona, insistendo così sull'urgenza di una conversione personale interiore. Inoltre, durante le discussioni nei laboratori, i giovani sacerdoti hanno compreso che la sfida degli abusi, per essere affrontata in modo efficace, non deve essere solo una questione individuale, ma rimane piuttosto una sfida comunitaria. A tal fine, si auspica che a livello di Province e Diocesi i colleghi vengano formati in questo ambito per impegnarsi maggiormente nella sensibilizzazione.
Infine, padre Théodore ha posto una domanda fondamentale: "Il problema degli abusi sessuali non è forse una crisi d'identità? In effetti, l'identità del religioso o del sacerdote deve essere una continuità di Cristo. Se questa identità dovesse andare perduta, sarebbe urgente recuperarla attraverso un lavoro sia personale che comunitario. Inoltre, secondo il formatore, i Consigli Evangelici rappresentano un vantaggio per le persone religiose nell'affrontare questa sfida. Concludendo, ha suggerito come per lui, i voti dovrebbero essere vissuti come un'imitazione di Cristo piuttosto che come un semplice rispetto disciplinare.
Nella fase di valutazione, a conclusione di questa formazione, i sacerdoti presenti hanno apprezzato la scelta giudiziosa del tema e il modo in cui il formatore lo ha sviluppato. I religiosi si impegnano ad aiutare le rispettive comunità nella lotta contro gli abusi e nella protezione delle persone vulnerabili.
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