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4 Giugno 2025

Roma - GSO: Le presentazioni dei Gruppi locali e focus sull'Archivio Don Orione

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La seconda giornata del Convegno internazionale dei Gruppi di Studio Orionini è stata dedicata alle presentazioni dei diversi gruppi provinciali. Il primo è stato quello di Argentina, Paraguay e Uruguay, rappresentato da p. Rodrigo N. Galvez, che ha presentato il lavoro dal titolo “Francesco: pastore e profeta”. Si è trattato di un approccio all'azione simbolica di Papa Francesco, come ispirazione per vivere oggi il carisma di San Luigi Orione, attraverso tre gesti profetici di Francesco: l’inchino verso il popolo, lo stare ai piedi dei feriti e lo stare al tavolo condiviso. Queste azioni sono state quindi lette con sensibilità orionina per ravvivare la forza del carisma del Santo fondatore.

A seguire è stato il Gruppo studi di lingua inglese a presentare il proprio lavoro, dedicato alla cura del creato: “La risposta della famiglia orionina all’appello di Papa Francesco a proteggere la nostra casa comune”. P. Martin Mroz, insieme a p. Justin Bamouni, p. Raja Sunil Yesuputhiran e a Shyla Mira del Payatas Orione Foundation, ha dunque evidenziato come, fin dall'inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha ispirato il mondo, non solo con le sue parole, ma con l'autenticità della sua vita. La scelta del suo nome, “Francesco”, ha offerto uno sguardo al cuore della sua missione: un impegno all'umiltà, alla pace, alla solidarietà con i poveri e a un profondo rispetto per il creato. “La Famiglia Orionina – hanno spiegato – attraverso le sue opere di carità e di educazione, abbraccia la visione dell'ecologia integrale, una spiritualità e uno stile di vita che uniscono la cura per il creato a quella per le persone, specialmente le più vulnerabili”. Per questo sono stati presentati i risultati di un sondaggio online condotto nella famiglia orionina per conoscere la ricezione dell'appello di Papa Francesco a prendersi cura dell’ambiente e poi alcuni progetti realizzati in diversi Paesi, ad esempio Filippine, Italia, Brasile, Spagna, Argentina e India.

A chiudere la pausa pranzo è stata una relazione del consigliere generale p. Fernando Fornerod sulla carità eucaristica di Luigi Orione. “È conservata – ha detto – nei nostri archivi un'immensa quantità di messaggi e lettere scritti da San Luigi Orione. Alcuni sono molto importanti perché aiutano a segnare le tappe dello sviluppo della riflessione personale del Fondatore su temi di grande importanza come, per esempio, lo stile spirituale e apostolico della Piccola Opera con il quale ha cercato di dare risposta alle sfide ecclesiali e sociali di quel tempo. In questo patrimonio documentario è possibile trovare i quattro amori che caratterizzano l'identità del carisma di fondazione: Gesù, Maria, il Papa e le anime. La vita e l'apostolato di san Luigi Orione, infatti, furono sempre attraversati dalla «spiritualità delle braccia rimboccate». Cioè, l'esperienza della vita cristiana che sintetizza due momenti: la contemplazione di Cristo servito nei poveri e la certezza che in loro è possibile sperimentare l'amore del Signore. La spiritualità e missionarietà orionina sono una vera sintesi tra contemplazione e azione cristiana”.

Dopo la pausa pranzo, è stato il turno dell’Istituto Secolare Orionino della Polonia, che ha presentato “La ricchezza del carisma orionino alla luce della Dilexit Nos, dalla prospettiva della vita nell’ISO”. Attraverso le testimonianze di alcune consacrate, sono stati percorsi i passi della vocazione, dell’impegno nella vita quotidiana, della fedeltà al cuore di Gesù e della consacrazione, confrontando la regola di vita dell’ISO con le parole dell’enciclica di Papa Francesco.

A seguire, sr. Maria Irma Rabasa delle PSMC ha presentato una relazione, realizzata in collaborazione con Lia Sirna dell’ISO, sui gesti profetici di Papa Francesco. “Sono gesti – ha spiegato – che aiutano la Chiesa a perseverare in un processo di apertura, inclusione, semplicità e vicinanza a tutti, specialmente a coloro che vivono ai margini, senza eccezioni. Sono gesti che esortano a combattere il clericalismo e che spingono a valorizzare la presenza della donna nella chiesa, anche affidandole incarichi e servizi che alcuni anni prima erano esclusiva degli uomini. Pensiamo che questi gesti siano fortemente incisivi ed abbiano la stessa forza magisteriale delle parole: tracciano concretamente i percorsi da compiere, e attivano processi anche molto orionini che ci insegnano a uscire verso le periferie esistenziali e a costruire ponti”.

Infine, don Alberto Bindi, ha illustrato alcune novità dell’Archivio Don Orione, le cui attività nell’ultimo anno sono state penalizzate da alcune criticità strutturali e logistiche che sono in attesa di risoluzione. Nonostante questo, però, molte attività sono state portate avanti e altre sono state messe in cantiere. In particolare, ad esempio, sono stati versati in archivio i fondi di alcune case che sono state chiuse, mentre continua con soddisfazione la digitalizzazione delle pellicole., che presto verranno messe a disposizione.