La prima giornata dell’Assemblea Generale di Verifica si è svolta interamente al Piccolo Cottolengo di Claypole, luogo simbolo della carità orionina in Argentina, dove si conserva la reliquia del cuore di San Luigi Orione. Nonostante la pioggia insistente, i partecipanti hanno vissuto con intensità un itinerario di fede e memoria carismatica, guidati dal Fratello Jorge Silanes, che ha saputo condurre la giornata come una vera “lectio” sul carisma della carità.
Il percorso, pensato come una giornata di spiritualità e discernimento, ha condotto i membri dell’Assemblea attraverso i luoghi che raccontano la storia del Cottolengo e la sua missione di amore verso i più poveri e abbandonati. Non si è trattato solo di una visita conoscitiva o devozionale, ma di una vera esperienza carismatica, per “vedere, ascoltare e toccare” ciò che ha generato il Piccolo Cottolengo e ha consolidato la presenza orionina in terra argentina: la prossimità, la semplicità, la creatività e la fede operosa di Don Orione.
Sostando davanti alla reliquia del cuore del Fondatore, ciascuno è stato invitato a un gesto personale di consegna: riorientare il proprio cuore a Cristo e ai poveri, secondo il motto orionino “Niente per me, tutto per Dio e la Santa Chiesa”. È stato un tempo di silenzio, adorazione e preghiera: primo atto dell’Assemblea di Verifica, per far dilatare il proprio cuore alla misura della carità senza confini che Don Orione ha testimoniato.
Il momento culminante della giornata è stata la Messa di apertura dell’Assemblea, celebrata nella cappella del Cottolengo e presieduta da mons. José Maria Arancedo, arcivescovo emerito di Santa Fe de la Vera Cruz, residente al Piccolo Cottolengo. Nell’omelia, il presule ha definito l’Assemblea come “un evento di grazia che interpella, arricchisce e impegna”, invitando tutti a viverla con uno sguardo di fede e sotto la guida dello Spirito Santo: “Veni Creator Spiritus, mentes tuorum visita”.
Mons. Arancedo ha richiamato l’importanza del dono della Sapienza, che permette di discernere le situazioni alla luce di Dio e di approfondire la ricchezza del carisma orionino come risposta viva alle domande del tempo presente. “Il servizio concreto al dolore e all’abbandono – ha ricordato – è il segno eloquente della presenza del Regno di Dio, ma questo servizio si sostiene nel tempo solo grazie a una solida identità e spiritualità.”
Infine, il vescovo ha affidato i lavori dell’Assemblea a Maria, Madre della fede perseverante, ricordando che anche lei “avanzò nella peregrinazione della fede” (Lumen Gentium 58). Concludendo, ha invocato la benedizione del Signore perché “renda fecondi, per opera del suo Spirito, i lavori e i frutti di questa Assemblea accanto al cuore di Don Orione”.
Nel segno della pioggia che purifica e feconda la terra, la prima giornata è stata un battesimo di speranza, una rinnovata immersione nelle sorgenti vive del carisma, per “fare di Cristo il cuore del mondo” con la carità operosa e universale di Don Orione.


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