Il giorno della festa di san Giuseppe, patrono della Congregazione, segna anche l’inizio di una nuova presenza orionina in terra indiana, precisamente a Jamshedpur (in hindi: जमशेदपुर, in bengali: জামশেদপুর ), nello Stato di Jharkhand, a nord est dell’India.
La casa che ospita gli orionini, abitata in precedenza da una comunità di suore contemplative, dispone di un piccolo cortile ed è circondata da molte famiglie in un contesto molto popolare. Proprio quest’ultima caratteristica è risultata essere poco idonea all’ambiente monastico. Al contrario, «questa situazione – come suggerisce il Direttore generale P. Tarcisio Vieira -, ci offre l’occasione per ricordare che Don Orione ci voleva “spiriti contemplativi e attivi, servi di Cristo e dei poveri!”. Il nostro stile di spiritualità ha bisogno proprio di questo ambiente popolare per esprimersi in un modo che unisca preghiera e azione pratica. Don Orione vedeva Dio nei bisognosi e riteneva che servendoli si potesse davvero contemplare Dio. Il suo programma era “servire negli uomini il Figlio dell’Uomo”».
«Papa Francesco - aggiunge P. Vieira - ha sintetizzato bene questo modo di vivere ricordando lo stile di Gesù: “Sempre Gesù era in cammino (…) in mezzo alla gente; leggendo i Vangeli possiamo dire che la maggior parte del tempo lo passava per la strada. Questo vuol dire vicinanza alla gente, vicinanza ai problemi. Non si nascondeva. Poi, alla sera, tante volte si nascondeva per pregare, per stare con il Padre.” (27/05/2017) Al che corrisponde l’atteggiamento che Don Orione voleva per noi: “Non perdere d’occhio mai la Chiesa, né la sacrestia, anzi il cuore deve essere là, la vita là, là dove è l’Ostia; ma, con le debite cautele, bisogna che vi buttiate ad un lavoro che non sia più solo il lavoro che fate in Chiesa.” (Lettere II, p. 77)
P. Arul Dhas, Superiore della Delegazione “Our Lady of Good Health”, fa sapere che il Vescovo di Jamshedpur, Mons. Telesphore Bilung, S.V.D. «ha espresso un forte desiderio che iniziamo programmi di istruzione e sostegno per i migranti, oltre a iniziative di empowerment delle donne – progetti che sono in linea con il nostro lavoro in corso a Bangalore e in altre comunità». In conclusione, «le opportunità positive, sia per il lavoro sociale e anche per il supporto del vescovo, rendono Jamshedpur una solida base di partenza» per uno sviluppo nella regione settentrionale dell’India.
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