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16 Ottobre 2025

Argentina: il Cottolengo di Avellaneda ha aperto la sua Porta Santa

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Sabato 11, il Piccolo Cottolengo Don Orione di Avellaneda (Argentina) si è vestito a festa nell'ambito del suo Anno Giubilare, celebrando il 90° anniversario di una presenza che è diventata un miracolo di tenerezza nella Diocesi di Avellaneda-Lanús. Il momento focale di questa celebrazione è stato il Pellegrinaggio della Speranza, che ha riunito centinaia di fedeli in cammino per ricevere l'indulgenza alla Porta Santa.

La giornata è iniziata presso la Chiesa Cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione, un punto di partenza che, a detta dei partecipanti, è stato colmo di gioia e fervore. L'emozione è stata palpabile fin dall'inizio, con la presenza speciale delle "ragazze del Cottolengo" che, accolte dalla comunità, hanno contagiato la gioia dell'incontro.

Il percorso che collegava la Cattedrale alla casa di Don Orione era segnato dal ricordo del Santo Fondatore. I pellegrini hanno percorso il quartiere ispirati dalla presenza di San Luigi Orione, che "ha percorso le nostre strade e ha lasciato un segno di vita".

Durante il tragitto, sono stati ricordati i pilastri del suo ardente zelo per i più bisognosi, i suoi quattro amori: il Papa, la Vergine, Gesù e le anime. Questi amori sono stati al centro della riflessione nelle varie tappe, preparando i cuori dei fedeli a "varcare la soglia della compassione, dove passano quotidianamente tanti fratelli e sorelle «scartati dalla società» ".

La meta finale è stata il cuore stesso dell'Opera: il Piccolo Cottolengo. Lì, i fedeli si sono preparati a varcare la Porta Santa per ricevere il dono dell'indulgenza plenaria. La testimonianza dei pellegrini è stata unanime: non c'era luogo più propizio per ricevere questo dono, poiché il Cottolengo è "dove si sperimenta tanta tenerezza e consolazione da parte di Dio".

Il pellegrinaggio è culminato con la celebrazione dell'Eucaristia, vissuta in profonda comunione con la "famiglia che cammina accanto a noi". Al termine della Messa, i partecipanti hanno raccontato come questa celebrazione abbia lasciato in loro "un'enorme gioia che abbiamo potuto esprimere solo con abbracci e auguri di pace".

I pellegrini sono tornati a casa "pieni di emozione", portando con sé la certezza di aver condiviso un "luogo di santità e solidarietà" che continua a trasmettere la presenza viva di Dio nella storia, accendendo nuova speranza nel pellegrinaggio di fede dell'intera comunità diocesana.