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Ricordiamo Sac. SANGUIN Bruno

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 14 Febbraio 2010
Luogo del decesso: Velletri (Roma)
Luogo di sepoltura: Velletri (Roma)

Sac. SANGUIN Bruno, da CAMPOCROCE DI MIRANO (Venezia – Italia), morto a Velletri (Roma) nel 2010, a 90 anni di età, 73 di Professione religiosa e 65 di Sacerdozio. Apparteneva alla Provincia dei “SS. Apostoli Pietro e Paolo” (Roma).


Funerali e ricordo del Superiore generale

17 febbraio 2010

La Messa di commiato a Don Bruno Sanguin nella cattedrale di Velletri.

Mons. Vincenzo Apicella, vescovo di Velletri, Mons. Lorenzo Loppa, vescovo di Anagni, Don Flavio Peloso, superiore generale, e oltre una cinquantina di sacerdoti e numerosa gente hanno dato il fraterno saluto a Don Bruno Sanguin, deceduto domenica 14 novembre scorso a Velletri.

Nato a Campocroce (VE), il 25 febbraio 1919, è morto il 14 febbraio 2010 a Velletri. Aveva 90 anni di età, 73 di Professione religiosa e 65 di Sacerdozio.

Il Superiore generale ha ricordato Don Bruno Sanguin così:

Nacque a cento metri da una delle case storiche e care a Don Orione nel Veneto, l’Istituto Marco Soranzo di Campocroce. A 12 anni vi entrò per seguire Don Orione. Fece il suo noviziato a Villa Moffa di Bra sotto la guida di Don Giulio Cremaschi che lo presentò a Don Orione con pochi tratti che ne fotografarono la personalità. (Vedi autografo a lato)

Fece la filosofia a Tortona, il tirocinio nel seminarietto di Castelnuovo Scrivia. Il 24 luglio 1941, riferì di sé ai Superiori: “Difficoltà nessuna. Moralità quale si conviene a uno che vuole diventare sacerdote e che vuol andare in paradiso senza andare in purgatorio”. Fece la Professione perpetua il 25 aprile 1943 e divenne sacerdote il 25 marzo 1944.

Il suo apostolato fu dedicato in gran parte alle vocazioni e ai seminaristi: per 11 anni alla Istituto Santa Maria di Roma (1946-1957) e per altri 6 a Campocroce (1958-1964). Io l’incontrai qui. Don Bruno è stato il primo sacerdote ad accogliermi in casa di Don Orione, a Campocroce, il 29.9.1963, dove lui era direttore. Ricordo la sua austera amabilità, la sua premura spirituale e materiale verso noi ragazzi.

Il 20.5.1964 Don Bruno offerse la sua disponibilità missionaria: “Fin da studente ho avuto desiderio di recarmi a lavorare in America, ma non ho mai chiesto ai Superiori perché avevo i genitori anziani e volevano che fossi loro accanto in punto di morte. Il Signore li ha accontentati. Ora non ho nessuna difficoltà e pertanto, se i Superiori avessero bisogno di qualcuno da inviare all’estero e mi ritenessero utile, sono pronto”.

Partì per l’Argentina ove rimase dal 1965 al 1980. Ritornato in Italia passò 7 anni a Paternò, 3 a Foggia, 3 a Roma-Ognissanti e, infine, il lungo e felice ultimo periodo di vita, dal 1993 ad oggi, a Velletri, ove fu veramente padre spirituale per postulanti e novizi, per sacerdoti, suore e tante persone di Velletri, con la sua serena fedeltà quotidiana, l’esempio del lavoro manuale, con i frequenti ricordi del passato e incoraggiamenti per il futuro sempre permeati di fiducia nella Divina Provvidenza.

Don Bruno è un uomo che ha mantenuto le promesse della gioventù. Infatti le note di vita scritte da Don Cremaschi e dagli altri educatori durante la formazione sono quelle che anche noi tutti abbiamo conosciuto e apprezzato in lui fino all'ultimo giorno: “Pio, di carattere aperto ed affabile con tutti. Osservante di coscienza. Di animo buono. Sensibile ai bisogni del prossimo. Laborioso e amante del sacrificio. Stima e ama la propria vocazione vivendone con sincerità lo spirito”.

Queste note – ne siamo certi – sono scritte anche nel libro della vita di questo caro Confratello che ha voluto vivere per “andare in Paradiso senza andare in purgatorio”.

Don Flavio Peloso


Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generale", n.231 gennaio maggio 2010:

Sac. Bruno SANGUIN  
Serenamente spentosi il 14 febbraio 2010 all'ospedale di Velletri (Roma). Aveva 90 anni d'età, 73 di Professione religiosa e 65 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia religiosa "SS. Apostoli Pietro e Paolo" (Roma).

Era nato il 25 febbraio 1919 a Campocroce di Mirano, nella campagna veneziana, poco distante da una delle case storiche e care a Don Orione nel Veneto: l'istituto "Marco Soranzo". A 12 anni, il 5 ottobre '31 vi entrò per conoscere e seguire Don Orione nei suoi ideali e nel suo carisma. Compiuto il ginnasio a Voghera e a Montebello, nel 1935-36 fece il noviziato a Villa Moffa di Bra (Cuneo) sotto la guida di Don Giulio Cremaschi che lo presentò al Padre Fondatore con pochi tratti che ne fotografarono la personalità: "Intelligentino, molta applicazione, giudizioso, sempre contento e calmo, di sacrificio. Si adatta a tutto, interessato, ubbidisce, prega. Ama le cose di Chiesa". Professati i primi voti, il 7 ottobre 1936 fece la filosofia a Tortona ('36-'38) e il tirocinio nel piccolo seminario di Castelnuovo Scrivia ('38-'41). La Teologia, iniziata a Genova Boschetto, proseguì a Rosane di Casalnoceto, Sassello e Tortona, integrata dalla sofferenza fisica e disagi della guerra in corso che ne fortificarono la vocazione e la formazione. Emise in perpetuo il 25 aprile 1943; ricevette il Diaconato il 31 ottobre successivo e il 25 marzo 1944 fu ordinato sacerdote dal Vescovo Egisto Melchiori, nella cappella estiva di Rosane di Casalnoceto (Alessandria). La sua attività fu soprattutto fra le vocazioni e i seminaristi. Passato un anno a Gavazzana come cappellano delle sfollate del Piccolo Cottolengo Milanese e l'anno di pastorale a Castel Burio (Asti), fu mandato direttore ed economo all'istituto Santa Maria di Via Massimi a Roma ('46-'57). Trascorso un anno nel piccolo seminario di Acerenza (Potenza), fu nominato direttore del probandato di Campocroce (Venezia) fino al 1964, prodigandosi con l'esempio della sua vita, la sua austera amabilità, la sua premura spirituale e materiale verso i ragazzi affidatigli. Il 20 maggio '64 Don Bruno offerse la sua disponibilità missionaria: "Fin da studente ho avuto desiderio di recarmi a lavorare in America, ma non ho mai chiesto ai superiori perché avevo i genitori anziani e volevano che fossi loro accanto in punto di morte. Il Signore li ha accontentati. Ora non ho nessuna difficoltà e pertanto, se i superiori avessero bisogno di qualcuno da inviare all'estero e mi ritenessero utile, sono pronto". Partì per l'Argentina ove rimase dal 1965 al 1980, prodigandosi con entusiasmo e sacrificio ad Alta Gracia, direttore del probandato ('65-'68), a Córdoba ('68-'70) direttore del Piccolo Cottolengo. Fu poi parroco dal '70 al '75 a "San José Benito Cottolengo di Tucumàn, e dal '75 al 1980 a N. S. de la Divina Providencia in Pompeya di Buenos Aires. Tornato in Italia, dopo breve riposo e recupero delle forze, fu assegnato alla Provincia romana e destinato direttore del probandato di Paternò (Catania) fino al 1987. Fu poi per tre anni assistente e padre spirituale all'Incoronata di Foggia e dal '89 al '93 collaboratore parrocchiale ad Ognissanti di Roma. Infine, il lungo e felice periodo di vita nella comunità formativa di Velletri ove fu padre spirituale per postulanti e novizi, per sacerdoti, suore e tante persone di Velletri, con la sua serena fedeltà quotidiana, l'esempio del lavoro manuale, con i frequenti ricordi del passato e incoraggiamenti per il futuro, sempre permeati di fiducia nella Divina Provvidenza. Il solenne rito di commiato svoltosi nella cattedrale di San Clemente a Velletri è stato presieduto dal Vescovo Mons. Vincenzo Apicella e concelebrato da Mons. Lorenzo Loppa, Vescovo di Anagni, Don Flavio Peloso e da una cinquantina di sacerdoti orionini e diocesani. Il giorno seguente la salma è stata tumulata nel cimitero cittadino. 

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