Data del decesso: 30 Maggio 2003
Luogo del decesso: Camposampiero (Padova)
Luogo di sepoltura: Cartigliano (Vicenza)
Sac. PELLANDA Antonio, da Cartigliano (Vicenza), morto a Camposampiero (Padova) nel 2003, a 71 anni d’età, 48 di Professione e 41 di sacerdozio.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", n. 211, Maggio - Agosto 2003
Sac. Antonio PELLANDA
Deceduto per infarto, il 30 maggio 2003 nell’ospedale di Camposampiero (Padova), a 71 anni d’età, 48 di Professione religiosa e 41 di sacerdozio. Riposa a Cartigliano (VI).
Da Cartigliano (Vicenza), Antonio è l’ultimo dei tredici figli di Luigi e Angela Spigato, famiglia esemplare come vita cristiana e civica. Nacque il 24 aprile 1932 e fu battezzato due giorni dopo, non solo per lo spirito di fede dei genitori, ma pure, da quanto risulta dai documenti, per serio pericolo di vita (“ob periculum mortis”). La cresima la ricevette a Rosà di Vicenza, il 29 ottobre 1939.
Sulla sua scelta vocazionale influì la positiva esperienza del fratello maggiore, Pietro, col quale ebbe varie occasioni d’incontro a Roma presso la parrocchia Ognissanti e l’Istituto San Filippo Neri, dove incontrò e conobbe alcuni Superiori della Congregazione: Don Sterpi, Don Pensa, Don Risi, ecc.. Da ricordare che la famiglia Pellanda ha donato a Don Orione, oltre Don Pietro e Don Antonio, anche due sorelle, fattesi Piccole Suore Missionarie della Carità, che lavorarono con zelo e dedizione missionaria in Brasile, come i due fratelli sacerdoti.
Antonio fu accolto il 10 settembre ’42 a Tortona San Bernardino, vi compì le medie tra Lu Monferrato e Voghera, con le difficoltà e pericoli della guerra in corso. Dal ’46 al ’49 fece il ginnasio a Buccinigo d’Erba e dal ’49 al ’53 fu assistente dei ragazzi nell’Istituto di Fubine. Il noviziato di regola lo fece a Villa Moffa di Bra, sotto la guida di Don Felice Bortignon, professando la prima volta, il 12 settembre dell’anno mariano 1954. Seguirono gli studi liceali (’54-’57). A Tortona fece il corso teologico (’57-’60), con l’anno di pastorale presso l’Istituto “Mater Dei” in Roma (1961).
Si consacrò in perpetuo il 21 dicembre ’58 a Tortona, dove pure ricevette l’ordinazione sacerdotale nel Santuario Madonna della Guardia, per le mani di Mons. Angelo Zambarbieri, Vescovo di Guastalla, il 29 giugno 1961.
Volendo seguire il fratello missionario e cosciente dell’importanza dell’inculturazione, s’impegnò negli studi universitari, oltre che nella preparazione apostolica e carismatica, in attuazione delle indicazioni del Concilio Vaticano II. Seguì e collaborò fattivamente con il fratello Don Pietro, missionario in terra brasiliana, anche con qualche visita estiva.
Dopo un biennio di assistenza ai mutilatini del Piccolo Cottolengo di Milano, nel ’64 partì missionario per il Brasile, ove già lavoravano il fratello e le due sorelle. Ebbe in prevalenza incarichi direttivi e pastorali, con fondazioni di nuove opere. Trovò pure il tempo per aggiornarsi: frequentò il corso d’integrazione filosofica all’Università “Mogi da Cruzes” a S. Paulo, il corso d’amministrazione d’impresa all’università “Candido Mendes” di Rio de Janeiro, e il corso di parapsicologia al Centro Latino Americano in S. Paulo.
La sua attività svolta: parroco a Belo Horizonte (’64-’67), direttore a Brasilia per un anno; dal ’68 al ’78 direttore e parroco a Paraiba do Sul. Dopo un anno a Belo Horizonte, direttore per un triennio a Juiz de Fora. Dall’82 all’89 nuovamente parroco a Siderópolis e Porto Alegre(’89). Sempre e dovunque profuse lavoro, zelo ed energie per il bene delle anime e dei fratelli, nello spirito orionino ed ecclesiale.
Tornato in Italia per motivi di salute, dopo un anno di cure e recupero delle forze, fu destinato consigliere alla comunità di Trebaseleghe (Padova), fino alla chiamata del Signore. Qui, con disponibilità sacerdotale, si fece benvolere da tutti, anche per il suo carattere calmo, sereno, riflessivo, rispettoso e sensibile. Con spirito di fede e di preghiera fervente, andò preparandosi, vigilante e fiducioso all’ultimo incontro col Signore, che lo attendeva all’ospedale, dopo un altro infarto. Le esequie si svolsero il 4 giugno nella parrocchia di Trebaseleghe prima, e in quella di Cartigliano poi. Fu sepolto accanto al fratello Don Pietro e ai genitori, in attesa che Dio stesso sveli il segreto della sua santità.