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Ricordiamo Sac. BARIANI Enrico

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 14 Marzo 1972
Luogo del decesso: Biella
Luogo di sepoltura: Tortona (Alessandria)

Sac. BARIANI Enrico, da S. Margherita Staffora (Pavia), morto a Biella nel 1972, a 80 anni di età, 62 di Professione e 51 di Sacerdozio.


Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Aprile - Giugno 1972:

Sac. BARIANI Enrico
da S.Margherita Staffora (Pavia), morto a Biella il 14 marzo 1972 a 80 anni di età, 62 di professione e 51 di sacerdozio.

 Accolto a Tortona da Don Orione 30-X-1905, emise la prima professione nel settembre del 1909 nelle mani del Fondatore il quale, nell'anno precedente, gli aveva imposto l'abito religioso a Sanremo. Fu ordinato Sacerdote da Mons.Grassi, a Tortona, l'8-1X-1920, dopo che si era distinto, in guerra, come ufficiale degli alpini.

Dal 1919 al 1924 fu assistente al Convitto Paterno di Tortona, indi passò in qualità di direttore al S.Giorgio di Novi Ligure (1924); al Convitto S.Romolo di Sanremo (1925); al S Girolamo di Genova (1925-1926); all'Istituto Artigianelli di Venezia (1926-1927); all'Istituto Berna di Mestre (1927-1930); all'Istituto Camerini Rossi di Padova (1930-1932); vicedirettore al Manin di Venezia (1932-1934). Nel 1934 ritornò a Tortona con mansione di economo della Casa Madre e del CollegioDante Alighieri (1934-1946). Fu ancora direttore nella Casa Madre di Tortona (1946-1949); nell’Istituto D.Orione di Alessandria (1949-1958) e al Berna di Mestre (1958-1959).

 Cresciuto alla scuola personale del Fondatore, da cui fu tanto stimato,D. Bariani non solo rese alla Congregazione preziosi servizi nella educazione della gioventù, ma si distinse anche nel campo dell'amministrazione. Fu infatti Economo Generale dal primo al secondo Capitolo Generale (agosto 1940 - settembre 1946) e ricoperse per vari anni la carica di Consigliere della Provincia di S. Marziano, distinguendosi sempre per la sua fedeltà a Don Orione, la sua schiettezza, l'alto senso del dovere.Negli ultimi anni rimase direttore della Casa di Fubine, finché, fiaccato da vari attacchi di mal di cuore, dovette lasciare ogni attività e ritirarsi. Passò alcuni mesi al Piccolo Cottolengo di Milano e nel Soggiorno di Sordevolo (Vercelli, ora Biella), vicino al santuario della Madonna di Oropa, ove la sua salute aveva trovato un sensibile miglioramento. Nella prima decade di marzo fu colpito da una forma di paresi, che lo rese immobilizzato e gli tolse la parola. Ricoverato all'ospedale di Biella, il 14-3 se ne ritornò al Signore, assistito amorevolmente dai nostri Religiosi e dalla nipote Suor M. Rodolfa, Superiora al Piccolo Cottolengo di Napoli. (Da Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia)


Don Giuseppe Zambarbieri in Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia, Aprile - Giugno 1972, p. 98-100.

 IN MEMORIA DI DON BARIANI

Sento tanto doverosa, o carissimi, una parola a ricordo dei con­fratelli tornati al Signore in questi mesi. Lo meritano in modo tutto particolare, e voi lo sapete bene. Poi, offrono motivi di salutare riflessione, mentre ci andiamo chiedendo il perchè di queste chia­mate proprio nell'anno centenario.

Aveva un'età veneranda, ultraottantenne, con 63 anni di vita religiosa e 52 di sacerdozio. Un'intera esistenza vissuta nel servi­zio dei poveri (particolarmente dei giovani e degli orfanelli) con una fedeltà ed una disponibilità senza riserve a Don Orione, a Don Sterpi, a tutti i Superiori. Era entrato giovanissimo in Con­gregazione: aveva dovuto interrompere i suoi studi a causa della guerra, durante la quale servì con valore la Patria, come ufficiale degli alpini, riportando ferite e meritando decorazioni. Poi, si mise agli ordini di Don Orione, sempre con lo spirito di un soldato che sa obbedire fino in fondo e affrontare anche le imprese più ardue. Fu così strumento prezioso nelle mani del Fondatore e anche testimo­ne di fatti non ordinari, come quando nel, settembre 1938, conduce-ceva Don Orione con una «topolino» da Milano a Tortona e la mac­china in un certo tratto volò, come trasportata dagli angeli. Rac­contava commosso quel momento di grazia vissuto accanto a Don Orione, che nello stesso giorno — proseguendo il viaggio verso Borzonasca, dove non sarebbe giunto in tempo utile senza quello straordinario intervento — confidava anche a me il « miracolo », at­tribuendolo alla intercessione di S. Carlo. Di tanto buon cuore, an­che se la scorza a prima vista appariva quella rude del soldato: con una vera predilezione per i piccoli e gli orfani, fino a desiderare di restare con loro anche negli ultimi suoi anni, quando ormai — per le condizioni del cuore — la sua salute era ormai legata a un filo. Ebbe parecchie crisi e furono necessari diversi ricoveri in ospe­dale: si commuoveva quando si andava a visitarlo, ringraziando con parole tanto sincere e rimettendosi pienamente alla volontà di Dio, sempre pronto e vigilante come una sentinella.

A Fubine, che fu un po' la sua Cafarnao, aveva avuto la gioia di celebrare la sua Messa d'oro l'8 settembre 1970: ricordo i momenti di emozione e conforto vissuti, mentre gli si era attorno in quell'intimità di famiglia da lui tanto ricercata e apprezzata. Poi aveva trovato un angolo di pace a Sordevolo, ed il suo tramonto non poteva essere più consolato, per le premure dei confratelli e delle Suore. Ero andato a visitarlo in quel bellissimo soggiorno del Piccolo Cottolengo Milanese, proprio nel 30° della mia ordinazione: aveva voluto assistere alla Messa, sorpreso e felice che, nell'im­minenza del Natale, avessi pensato a lui e in una ricorrenza così cara. Lo avevo trovato in ottime condizioni. Ai primi di marzo, in­vece, all'improvviso, fu necessario il ricovero all'ospedale di Biella: una trombosi Io aveva ridotto in condizioni gravissime, colpendolo anche nella parola. Erano i giorni in cui, 32 anni or sono, aveva ac­compagnato Don Orione a S. Remo, lo aveva assistito nei tre giorni di permanenza a Villa S. Clotilde, ne aveva composta la salma, e la stessa notte sul 13 marzo — non riuscendo a comunicare per te­lefono — era corso, affranto, a Tortona per portare la dolorosissi­ma notizia a Don Sterpi e a tutti noi. Venne spontaneo pensare che Don Orione forse lo avrebbe chiamato nell'anniversario della sua morte. Fu poco dopo, il 14 marzo. La sera del 13 con Don Borchini e Don Paragnin eravamo al suo capezzale. Sembrava in ripresa. Con gli occhi faceva segno di riconoscerci, non solo, ma di capirci, e intendeva soprattutto ringraziare. Al mattino del 14 le condizioni erano ancora migliorate e lo leggevamo anche nel volto, atteggiato a maggior fiducia, della nipote Sr. Maria Rodolfa, che lo assisteva di continuo con grande dedizione.

Avevamo pregato ancora una volta insieme (seguiva attento, partecipando intimamente, e ci parve anzi che cominciasse ad ar­ticolare qualche parola); gli avevamo dato la benedizione tutti e tre, prima di ritornare a Milano: ci ringraziava con gli occhi, fis­sandoci commosso. « Caro don Bariani — mi è venuto di dirgli pren­dendolo per la mano — quante cose vorrebbe dirci... » — Mi sono sentito stringere forte la mano, mentre gli occhi si erano fatti sin­golarmente espressivi. — Lo lasciammo pieni di fiducia. Sul mezzo­giorno, invece, sopravvenne il collasso e nel primo pomeriggio, se­reno e forte come sempre, andava incontro al Signore. Con la co­scienza del soldato che ha combattuto la buona battaglia e sa di essere stato fedele.

La cara salma, dall'ospedale di Biella, veniva trasportata nella cappella della nostra casa di Sordevolo, dove le buone assistite si sono alternate in preghiera. Il 16 marzo, i solenni funerali al San­tuario della Madonna della Guardia — con la partecipazione di tanti confratelli e di molte rappresentanze, tra cui spiccavano gli alpini col loro labaro — e la sepoltura nel cimitero di Tortona. Trentadue anni fa, nella stessa giornata, anche la salma di Don Orione era in cammino: da Genova, passando a Novi, ad Alessandria, viaggiava verso Milano. E a noi, anche per questi ricordi e per queste coin­cidenze, sembrava vicino come non mai il venerato Fondatore, men­tre ci confortava la certezza che il caro don Bariani era ormai e per sempre con Don Orione e Don Sterpi.


Don Enrico Bariani in:

"75 anni al Berna" Associazione ex allievi e amici di don Orione, 1996

 "Don Orione" n 5 - 1 aprile 1972

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