Data del decesso: 19 Febbraio 1969
Luogo del decesso: Morciano di Romagna (Rimini)
Luogo di sepoltura: Morciano di Romagna (Rimini)
Sac. PICCIONI Salvatore, da Misano (Rimini), morto a Morciano di Romagna (Rimini) nel 1969, a 52 anni di età, 31 di Professione e 25 di Sacerdozio.
Da"Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Gennaio - Aprile 1969
Don SALVATORE PICCIONI
Nato a Misano (Forlì) il 19 agosto 1916 , Prima Professione 1937 - Sacra Ordinazione 1943 - Morto a Morciano di Romagna il 19 febbraio 1969.
Era venuto in Congregazione nel 1931 ed aveva vestito il santo abito nella festa della Guardia del 1932. Fu ordinato in anticipo con altri 45 confratelli, così disponendo il Visitatore Apostolico Abate Caronti per le gravi circostanze della guerra. Fatto l'anno di pastorale al Castello di Butrio, aveva prestata la sua opera prima alla Colonia Agricola di Cuneo, poi all'Istituto S.Cuore di Fano e al Piccolo Cottolengo di Genova-Castagna. Quindi in sud America, in Cile e in Argentina, specie nel Chaco, ovunque distinguendosi per la sua generosità, il suo amore alla fatica, il suo spirito di sacrificio, la sua ansia apostolica nell'attendere alle vastissime e poverissime parrocchie di Saenz Pena e di Barranqueras. Rientrato in Italia per la morte della mamma è rimasto vittima di un incidente automobilistico. Ai funerali, svoltisi a Riccione il 21 febbraio, hanno potuto partecipare alcuni Capitolari del sud America, che hanno concelebrato con il Consigliere Generale Don Carradori e, con rappresentanze di alunni degli Istituti S. Cuore e Villa S.Biagio, confratelli di Fano, che sono stati particolarmente vicini al vecchio papà, ai fratelli e ai familiari nella grande prova.
Don Giuseppe Zambarbieri in "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Gennaio - Aprile 1969, p. 17-18:
Di don Salvatore Piccioni
Una testimonianza preziosa ci c venuta proprio dal Vescovo di Resistencia, Mons. Marozzi, che, appena ricevuta notizia della tragica morte del Don Piccioni — in seguito all’investimento occorsogli a Mordano di Romagna il 18 febbraio, mi ha scritto in data 1° marzo:
« Ho ricevuto la sua lettera con i particolari che riguardano la morte del P. Salvatore Piccioni.
Dica ai suoi confratelli che è morto un grande missionario, un grande sacerdote. Amante delle anime, era per luì un godimento recarsi nei quartieri più poveri per compiervi opera missionaria. In qualche quartiere abbiamo lavorato insieme. Sempre comprensivo con tutti, sempre pronto ad aiutare, possedeva il secreto di scoprire la parte migliore in ogni fratello, in ogni fedele. Superava in silenzio le difficoltà e nei casi di conflitto interveniva serenamente per ristabilire la pace e la concordia. Interiormente era uno di quei sacerdoti che sentono l’allegria del proprio sacerdozio. Ai suoi fedeli parlava così com’era, con semplicità; diceva quello che sentiva e, siccome era un uomo di Dio, sìa in pubblico che in privato, parlava sempre da sacerdote. Al tempo delle inondazioni dette tutto ai suoi fedeli: casa, pane, persona. Lavorò in messo a loro con la pala e trasportando socchi dì sabbia ecc. e intervenne presso le autorità chiedendo aiuto per i suoi fedeli. Vittima come gli altri della inondazione, dette tutto ai fratelli, dimenticando completamente se stesso. Le circostanze in fondo altro non fecero che dare ali a ciò che egli era interiormente, a mettere in luce la sua vita intima. Io, come Vescovo ricevevo un grande conforto dalla presenza di un tale sacerdote, così pieno di spirito.
P. Zambarbieri molte grazie della sua lettera. Oggi l’ho consegnata ai Padri di Barranqueras perchè la facciano conoscere ai loro fedeli... ».
Mentre sono sicuro che parole così edificanti riusciranno di particolare conforto soprattutto al vecchio papà e ai fratelli che gli erano affezionatissimi (la mamma era morta poco prima di Natale ed il P. Piccioni era venuto dall’Argentina, ma senza più trovarla in vita), chiedo suffragi anche per i nostri famiiliari e amici defunti...
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