Si iniziò accogliendo 5 profughi dal Pakistan, 4 dall'Afganistan, e 4 dalla Nigeria affidati dalla Prefettura di Alessandria. Oggi, a distanza di 10 anni, a Villa Pedevilla di Tortona, sono 48 i giovani accolti in residenza assistita in attesa dell’accoglienza della richiesta di asilo.
A 10 anni esatti dall’inizio dell’attività di questa Casa, oggi 12 dicembre 2025, alle ore 16, nella sede di Via Emilia 419, si tiene un evento che intende offrire alla città di Tortona la conoscenza e la riconoscenza di questa Casa di accoglienza temporanea per giovani richiedenti asilo. Interverranno il vescovo, mons. Guido Marini che benedirà la sala intitolata a San Luigi Orione, il sindaco Federico Chiodi e altre Autorità civili, Don Flavio Peloso dell’Opera Don Orione e Fabio Gandi, responsabile della struttura.
Il progetto è nato dall’incontro tra la Piccola Opera della Divina Provvidenza di san Luigi Orione e la Cooperativa Sociale Villa Ticinum di Pavia, da alcuni anni operante nell’ambito di diverse forme di svantaggio sociale. Il progetto si ispira all’insegnamento di San Luigi Orione, dalle cui parole prende il nome “Braccia e Cuore”. La sede è in una delle strutture storiche della Piccola Opera a Tortona, già sede del Piccolo Cottolengo e poi delle Suore Sacramentine. La Casa è gestita con personale competente e dedicato nel rispetto delle normative.
«Sarà la prima volta che si parlerà di “Braccia e Cuore” sui giornali di Tortona e del territorio e questo lo ritengo un fatto positivo – ha dichiarato Don Flavio Peloso – perché significa che non ci sono stati problemi nella convivenza cittadina e che nessuno dei 298 giovani accolti è assurto all’onore della cronaca per litigi, furti, atti indisciplinati. Basta questo dato per dire la validità e la cura con cui è gestita la Casa di accoglienza».
Fabio Gandi aggiunge subito alcuni dati del servizio di accoglienza: «Le 298 persone accolte hanno un’età media di 25 anni e provengono soprattutto dai Paesi nord e centro africani e del Corno d’Africa, ma ora soprattutto da Bangladesh e Pakistan. Il tempo medio di permanenza è di 1 anno e 4 mesi: l’uscita dal progetto è determinata dall’ottenimento del diritto d’asilo oppure perché hanno raggiunto un reddito che permette loro di essere autosufficienti e in regola. Molti, già durante l’accoglienza a Villa Pedevilla, trovano lavoro al centro logistico di Rivalta Scrivia oppure in agricoltura o nella ristorazione. Dei 147 ospitati dei quali abbiamo informazioni successive all’uscita dalla Casa solo 1 non è sistemato; gli altri hanno tutti lavoro e alloggio e vita normale: 75 a Tortona, 15 nel Tortonese, 13 in Provincia, 3 nella loro Patria e 41 in Italia o altre nazioni».
A Tortona, la solidarietà ha avuto ed ha tanti volti. Il volto buono di Don Orione guarda anche alla Casa “Braccia e Cuore” per persone in situazione precaria e difficile. Non è mai stato facile e privo di rischi aiutare i poveri e le persone in situazioni estreme di bisogno, ma "Braccia e Cuore" è diventata da 10 anni un dono per gli ospiti e per tutta Tortona.

