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26 Marzo 2024

La nuova struttura della Congregazione - VIDEO

Il 12 marzo è stata ufficializzata a Tortona la nuova struttura organizzativa della Piccola Opera. Ce ne parlano il Direttore generale P. Tarcisio Vieira e alcuni religiosi provenienti da queste nuove realtà.

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La Piccola Opera della Divina Provvidenza ha iniziato una nuova fase di sviluppo, dando avvio come è ormai noto, alla formazione di nuove unità organizzative territoriali, vale a dire una Provincia religiosa e tre Delegazioni.

«È stata la conclusione di un percorso di discernimento a vari livelli e in diversi momenti – afferma il Direttore generale P. Tarcisio Vieira -. Per la decisione finale in Consiglio, abbiamo discusso il tema in tre riunioni, dando tempo alla riflessione in comune, ma anche personale. In mano, i Consiglieri hanno avuto il risultato della consultazione promossa nelle diverse realtà coinvolte. Penso di poter dire che a tutti è sembrata quasi scontata la ristrutturazione della Delegazione “Mother of the Church”. L’impressione generale è che, nel tempo, l’obiettivo che ha provocato la sua creazione nel 2006, sembrava ormai raggiunto: promuovere la crescita e lo sviluppo delle nazioni missionarie perché fossero in grado di esprimersi autonomamente (dal punto di vista strutturale e di personale), all’interno della Piccola Opera». Le tre nuove Delegazioni sono: “Mary’s Immaculate Conception” (Manila - Filippine), “Our Lady of Good Health” (Bangalore - India), “Our Lady of the Rosary” (Nairobi - Kenya).

 

Forse un po' meno prevedibile è stata la decisione per la ristrutturazione della Provincia “Notre Dame d’Afrique”, con la creazione di una nuova realtà provinciale - Provincia “Marie, Mère de Dieu” - formata dalle comunità presenti in Togo, Benin e Camerun. «Nel prendere tale decisione – spiega P. Vieira -, il Consiglio ha considerato, da una parte, la crescita demografica e geografica della Provincia, dall’altra, gli indubbi vantaggi per i religiosi e le comunità, quali, tra l’altro, la diminuzione delle distanze fisiche con la semplificazione degli spostamenti, la maggior prossimità del governo provinciale, la gestione più semplificata delle questioni amministrative e la possibilità di un miglior funzionamento dei segretariati. Con l’auspicio che, in virtù di queste più favorevoli condizioni, il processo di rivitalizzazione della persona del religioso e della vita fraterna delle comunità abbia un impulso per rafforzare l’identità carismatica della Congregazione e rendere più profetica la missione orionina nell’Africa occidentale».

L’auspicio è che questi cambiamenti possano «trasformarsi in un “kairos orionino” in modo da cogliere l’occasione per “Rinnovarci in tutto!”, come voleva Don Orione. Sì! Un “kairos orionino”, un’opportunità in più per tornare all’essenziale della nostra consacrazione. Nessuna ristrutturazione sarà perfetta e esaudirà tutte le nostre aspettative, ma questi provvedimenti possono avere la forza di stimolare la nostra fedeltà perché sia creativa (cfr. VC 37), possono motivare la nostra fantasia della carità e rafforzare la nostra responsabilità e identità congregazionale».

 

Il Direttore generale esorta i confratelli coinvolti in queste ristrutturazioni a «non sprecare questa occasione», invitandoli a «non lasciar passare invano la grazia che la Provvidenza Divina ha riservato per questo momento. Ecco un’occasione da non perdere! Sento che questo è uno stimolo che ci arriva dallo “stratega della carità”, per “gettarci nel fuoco dei tempi nuovi”».

Infine, in questa nuova fase di sviluppo della Congregazione, il Padre generale ricorda le parole di Don Sterpi, perché siano «di ispirazione per noi: “L’allargarsi della Congregazione ha imposto la divisione di essa in tante Province (…) però, tutte, se vogliono vivere e prosperare, devono essere sempre unite come una cosa sola con tutto il corpo. (…) Le Province [e le Delegazioni] non devono essere cose a sé ma formare la Congregazione.” Pertanto, accogliamo e viviamo questi eventi con un senso e uno spirito congregazionale!»