Il 5 maggio 2023 i sacerdoti orionini polacchi padre Adam Golebiak e padre Piotr Jasek hanno preso parte a un insolito incontro di lavoro di due ore con il Santo Padre Francesco. All'incontro che è stato ecumenico, sono stati invitati rappresentanti di varie denominazioni cristiane dalla Polonia. Tra loro c'erano 4 vescovi cattolici (arcivescovo di Riga, vescovo di Legnica, vescovo di P?ock e vescovo ausiliare di Tarnów), sacerdoti, pastori protestanti e leader laici di comunità carismatiche. Tutte queste persone condividono un ardente desiderio di unità cristiana. Queste sono persone impegnate nel movimento ecumenico in Polonia.
Il Santo Padre Francesco ha riversato molto incoraggiamento nei cuori dei partecipanti all'incontro e ha anche condiviso il suo cuore e il desiderio di unità. «Ci ha incoraggiato a fare ciò che tutti i cristiani possono fare insieme - hanno riferito i sacerdoti orionini -, cioè pregare insieme, adorare Dio, testimoniare il proprio rapporto personale con Gesù e servire i poveri in modo molto pratico. Vale la pena ricordare che la nostra Congregazione religiosa in Polonia è impegnata al servizio dell'unità tra i cristiani. Su richiesta dell'Arcivescovo di Varsavia, il Cardinale Kazimierz Nycz, alcuni nostri confratelli servono movimenti e comunità carismatiche, impegnati anche nel servizio dell'unità tra i cristiani». Tra i movimenti della nuova evangelizzazione assistiti dai religiosi orionini in Polonia vi sono il "Movimento Apostolico della Fede" e la "Casa dell'Alleanza".
L'incontro con il Papa è stato preceduto da una visita a una casa per senzatetto in Vaticano e da un suggestivo colloquio con il cardinale Konrad Krajewski. «È stata un'occasione per sentire concretamente come batte il Cuore della Chiesa per i poveri e per i bisognosi, che sono così vicini per i orionini».
Il giorno seguente Papa Francesco, nel discorso ai partecipanti al Congresso promosso dall’Istituto di Dialogo Interreligioso (Argentina), ha parlato dell’incontro ecumenico avuto con la delegazione polacca nel pomeriggio del giorno prima, affermando: «Ho trascorso due ore e mezza, due lunghe ore, con dei pastori evangelici polacchi e di diverse confessioni evangeliche, e pure con alcuni vescovi polacchi. E con quanto rispetto ognuno ha raccontato il proprio cammino! Io ho ascoltato e sono rimasto contento, mi ha fatto bene condividere. Non siamo isolati, non siamo isole. "La mia Chiesa è l'unica, la vera, voi siete di seconda o di quarta categoria”. No! No, non bisogna dire questo».
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