Sito ufficiale della Piccola Opera della Divina Provvidenza

Ricordiamo Sac. FAVARATO Luigi

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 16 Giugno 1989
Luogo del decesso: S. Maria la Longa (Udine)
Luogo di sepoltura: Arzergrande (Padova)

Sac. FAVARATO Luigi, da Arzergrande (Padova), morto a S. Maria la Longa (Udine) nel 1989, a 76 anni di età, 53 di Professione e 47 di Sacerdozio.


Da "Atti e comunicazioni della Curia Generale", Maggio - Agosto 1989

Sac. Luigi Favarato 
da Arzergrande (Padova), passato al Signore il 16 giugno 1989 nel Piccolo Cottolengo di Santa Maria La Longa (Udine), a 77 anni di età, 54 di professione religiosa e 47 di sacerdozio. 

Alunno dell'Istituto Camerini Rossi dell'Opera a Padova dal 1926 — era nato il 24 settembre 1912 — nel 1928 desiderò seguire don Orione e venne accolto a Tortona la vigilia della festa della Madonna della Guardia, ricevendo poi l'abito santo a Voghera l'8 settembre per mano dell'arciprete don Biscaldi. Completò il ginnasio e il liceo negli Istituti di Voghera e Tortona, aggregato alla schiera dei "carissimi" con sede a san Bernardino.

Ammesso al noviziato (1934-35), professò la prima volta a Villa Moffa il 15 agosto 1935 nelle mani di don Sterpi, vicario di don Orione allora in sud America; qualche mese dopo partì con altri confratelli per l'Argentina dove lavorò per dodici anni a Lujan, Claypole e Victoria (Buenos Aires) per passare nel 1937 al santuario di Itati e di nuovo a Claypole e ancora a Itati.

Nel frattempo completava gli studi di Teologia: dopo i voti perpetui (22.6.1940), inizia il cammino verso il sacerdozio ricevuto a Mar del Plata da mons. Aragone il 22 febbraio 1942, mentre faceva l'insegnante e l'economo a Itati. Nel 1943-44 era cappellano a Barranqueras, nel 1944-48 a Santiago del Cile, nel 1948-49 ancora a Victoria. Le condizioni di salute e le istanze della mamma sua indussero poi i superiori a richiamarlo in Italia (23 novembre 1948), dove gli vennero affidati soprattutto compiti di amministrazione ed economia a Buccinigo, direttore a Vigevano (1949-1950), incaricato della tipografia agli Artigianelli di Venezia (1950-59) e di quella di monte Mario a Roma (1960-1970); passò poi anni consolanti sul monte Pellegrino di Palermo presso la grotta di santa Rosalia, nella Villa Joseph casa di riposo per anziani a Casamicciola di Ischia: motivi di salute infine lo fecero destinare prima a Venezia e poi a Santa  Maria La Longa (Udine).

Carattere aperto e gioviale, esatto e interessato nei suoi compiti, era rispettoso e di iniziativa, capace di generose fatiche: ai superiori si dichiarava "sempre contento della sublime via intrapresa": fu questo in realtà il dolce ideale che lo sostenne e guidò sempre nell'affetto inalterato a superiori e confratelli nella felice rallegrante consapevolezza di essere stato sempre molto benvoluto da don Orione, don Sterpi e don Pensa, i "padri" della sua vocazione.