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Ricordiamo Agg. CARELLO Giuseppe (Sac.)

Qualifica religiosa: Aggregato
Data del decesso: 8 Giugno 1975
Luogo del decesso: Torino
Luogo di sepoltura: Novaretto (Torino)

Agg. CARELLO Giuseppe (Sac.), da Novaretto (Torino), morto a Torino nel 1975, a 59 anni di età e 35 di Sacerdozio. Riposa a Novaretto (Torino).


Da "Atti e comunicazioni della Curia generale":

Sac. Giuseppe CARELLO

 Da Novaretto (Torino),  morto a Torino I'8 giugno 1975, a 59  anni di  età e 35  di sacerdozio. Riposa a Novaretto (Torino).

Sacerdote oriundo della Diocesi di Susa si era aggregato alla nostra Congregazione ancora nel 1949 e da allora con fedeltà esemplare aveva lavorato sempre insieme con noi, rimanendo presso la Casa del giovane Operaio di Via Principe Oddone per ben 26 anni consecutivi. A pieno diritto possiamo quindi considerare Don Giuseppe uno dei nostri e autentico figlio di Don Orione.

Entrava nella casa dell'operaio nei momenti della fondazione, quando Don Pollarolo, poco dopo la guerra, cominciava a dare vita a questo nuovo Istituto che aveva allora tutte le belle caratteristiche delle opere orionine dei tempi eroici. Don Giuseppe si segnalò subito, e sempre continuò ad esser modello di alcune virtù tipicamente orionine. Una grande semplicità che lo rendeva con amabile disinvoltura «tutto a tutti» specie ai giovani a lui carissimi e dai quali era particolarmente riamato. Quindi una eccezionale laboriosità: sempre con le maniche rimboccate e gli arnesi del lavoro in mano, atteggiamento oggi piuttosto consono ai tempi e diremmo un po' di moda, ma trent'anni fa molto più da ammirarsi e di non facile attuazione specie nel clero. Infine una costante serenità gioviale e fraterna: vedere Don Giuseppe era come incontrarsi con un raggio di luce e di serenità la qual cosa non pare possibile spiegarsi solo mediante un felice naturale temperamento, ma ci fa pensare a una notevole unione con Dio fonte di ogni gioia.

Anche nell'ultima dolorosa malattia che giunta quasi improvvisa lo tenne sofferente lunghi giorni al Mauriziano, Don Giuseppe pur tradendo dolori non comuni e conscio della gravità irrimediabile del suo stato, non cessò di lasciar sempre trapelare in chi lo visitava un senso di serenità e abbandono in Dio. La visita del Vescovo di Susa, la partecipazione del Cardinale Arcivescovo di Torino che si fece rappresentare da Mons. Scarasso ai funerali al paese, la presenza dei Superiori della Congregazione e la larga partecipazione di amici e soprattutto allievi ed ex allievi sono stati la più bella testimonianza di quanto fosse prezioso ed efficace il lavoro, spesso nascosto e silenzioso, dell'indimenticabile confratello scomparso.      

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