Data del decesso: 16 Dicembre 1992
Luogo del decesso: Foggia
Luogo di sepoltura: Baudenasca di Pinerolo (TO)
Sac. BARRA Giuseppe, da Busca (Cuneo), morto a Foggia nel 1992, a 67 anni di età, 51 di Professione e 40 di Sacerdozio.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generale - settembre dicembre 1992
Sac. Giuseppe BARRA
da S. Chiaffredo-Busca (Cuneo), passato al Signore in Foggia il 16 dicembre 1992, a 67 anni di età, 51 di professione religiosa e 40 di sacerdozio.
Accolto nell'Opera il 18 dicembre 1936, dietro le buone testimonianze dei Confratelli della Colonia S. Antonio di Cuneo, si offrì al Signore generosamente a soli 11 anni - era nato il 16 febbraio 1925 - ed ebbe la consolazione di ricevere l'abito sacro, la vigilia della Madonna della Guardia 28 agosto 1937, dallo stesso Padre Fondatore appena ritornato dall'America.Completato il ginnasio tra Tortona, Milano, Montebello, Villa Moffa, qui fece anche il suo noviziato, avendo maestro il venerato Don Cremaschi e professando il 15 agosto 1941. A Villa Moffa portò anche a termine il liceo (1943-45), cui seguì l'abilitazione magistrale in Alessandria e la maturità classica a Roma (1947). Qui dal 1948 al 1952 frequentò la teologia nella pontificia Università Lateranense, dopo il tirocinio come insegnante all'Istituto San Filippo (1945-48). Venne consacrato in Roma il 7 giugno 1952 e compì la preparazione pastorale nell'Istituto Divin Salvatore, per passare poi all'Istituto di Avezzano, addetto all'insegnamento nei corsi di Addestramento professionale e, dal 1964, all'attività parrocchiale nella Chiesa di Santa Maria della Croce in Foggia. Qui trascorse quasi un trentennio, in generosa dedizione al sacro ministero delle anime, soprattutto interessandosi ai giovani, inteso a offrire loro una autentica, forte formazione cristiana.
La sua dipartita improvvisa lascia un vivo rimpianto nella popolazione della parrocchia e del grosso rione che si riferisce alla Parrocchia Santa Maria della Croce, dove il suo carattere aperto e forte, pur in salute non sempre accondiscendente ai desideri del cuore e dello zelo, potè esprimersi nella pienezza della vocazione, alimentata dalla conoscenza del Padre fondatore e dei pù anziani suoi collaboratori. Inclinato e ben disposto all'insegnamento, lavorò con spirito di sacrificio e responsabilità, istruendo, sin da giovane ed educando con passione e competenza, la gioventù, ben dotato di comunicativa, facendosi rispettare ma soprattutto amare. La sua corrispondenza rivela equilibrio di criteri e, nella espressa bonomia e giocondità, utile fattore di fraterna unione comunitaria, una sincera pietà nello spirito sereno e semplice, che fu proprio del nostro Beato Fondatore. (Atti e Comunicazioni della Curia Generale - settembre dicembre 1992)
Dal ricordo di don Angelo De Ninis
Nella Parrocchia di S.Maria della Croce a Foggia, lo ricordano tutti e tanti vorrebbero ancora vederlo seduto nel confessionale, dove passava la maggior parte del suo tempo. Era per giovani e anziani un punto di riferimento. A qualsiasi ora entravi in Chiesa, lui era lì nel confessionale con la tendina aperta e, ogni volta che passavi, ti lanciava uno sguardo sorridente e un piccolo gesto della mano che ti salutava. In certi momenti c’era la fila dinanzi al suo confessionale e in altri momenti, di meno folla, era lì che aspettava e ti faceva venire la voglia di andarti a confessare; sembrava che stesse ad aspettare proprio te. Aveva una parola di conforto e di incoraggiamento per tutti. Non si spazientiva se “le solite vecchiette stavano tutti i giorni lì” e probabilmente con sempre gli stessi discorsi; e aveva molto tempo per ascoltare quei giovani che volevano “sfogarsi” o chiedere spiegazioni che altri non avevano né tempo, né voglia, né capacità di ascoltare.
Devoto della Madonna concludeva tutte le sue omelie con un pensiero mariano. Lo faceva talmente sempre che i ragazzi che servivano la Messa, come lo sentivano parlare della Madonna, dicevano: “la predica è finita” e si muovevano per organizzare la preghiera dei fedeli e la processione offertoriale.
Passò gli ultimi giorni della sua vita in Ospedale. Ogni mattina, prima che passassero i medici, andavo a trovarlo; gli facevo la barba e lo aiutavo per la colazione.
La mattina del 16 dicembre sono arrivato più pimpante del solito e dissi: “oggi è il mio compleanno, che mi regali ?” Rispose: “Ti farò un regalo tutto speciale: aiutami che oggi voglio provare a scendere dal letto”. Si era appena messo seduto sul letto, quando arriva il terapista per la terapia alle gambe; lo tocca e avverte che qualcosa non andava; chiama il medico che arriva subito, ma una crisi cardiaca, mette in allarme tutti e in poco tempo don Giuseppe è nelle mani di Dio.
Sono sicuro che don Giuseppe è in Paradiso e, tra le altre cose, penso che stia confezionando “un regalo tutto speciale” anche per me.
Dal ricordino stampato nella Parrocchia S.Maria della Croce di Foggia subito dopo la morte:
Don Giuseppe Barra, Sacerdore dell'Opera di Don Orione è nato a Busca (CN) il 16.02.1925; si è consacrato al Signore nell'Opera di Don Orione il 15.08.1941 con la Prima Professione Religiosa ed in perpetuo l'11.10.1948; è stato ordinato Sacerdote il 07.06.1952 ed è tornato al Signore da Foggia il 16.12.1992; il suo corpo riposa nel cimitero di Baudenasca di Pinerolo (TO) con la famiglia di origine.
Ha vissuto la sua vita con entusiasmo e slancio apostolico.
Le alte vette erano la sua passione.
Il suo apostolato sacerdotale ha avuto la caratteristica dell'uomo di Dio e dell'innamorato della Madonna.
Lo si ricorda soprattutto a Roma, ad Avezzano e a Foggia, dove ha dato tutto di sé per il bene delle anime.
Il più bell'elogio di Don Barra lo possono tessere le grandi schiere di giovani, soprattutto gli scouts, per i quali rimane il grande Baloo; gli studenti e gli insegnanti delle scuole dove viene ricordato per la sua raffinata pedagogia; i numerosi anziani confortati con le sue assidue visite; gli ammalati a cui ha saputo ridare speranza.
Ma certamente il più eloquente e ricco inno di riconoscenza, lo possono cantare le moltitudini di figli spirituali, generati durante le sue tante ore passate nel confessionale.
* * *
Per i confratelli rimane un esempio. La sua memoria è in benedizione.
"Venite, benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il Regno
preparato per voi
fin dalla fondazione del mondo,
perché io ero malato e mi avete visitato, ..."
(Mt 25, 34 ss)
In memoria, la Comunità Parrocchiale di S. Maria della Croce in Foggia, ha istituito una Borsa di Studio intitolata a Don Giuseppe Barra, per sostenere agli studi un ragazzo che voglia diventare Sacerdote nell'Opera di Don Orione
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