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8 Aprile 2024

Spagna: Un viaggio per vedere che la Chiesa accoglie tutti

'Un viaggio Per Tanti', per vedere in prima persona a cosa servono i soldi stanziati alla Chiesa attraverso l'imposta sul reddito delle persone fisiche.

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In Spagna la campagna "Xtantos",  è legata alla modifica del sistema di ripartizione delle tasse firmata nel dicembre 2006. Da quel momento la Chiesa non ha più stanziamenti nei bilanci generali dello Stato.

Il programma Xtantos promosso dalla Conferenza Episcopale Spagnola, è iniziato nel 2007, per sensibilizzare la società spagnola alla modifica del Sistema di Ripartizione delle Tasse firmato nel dicembre 2006 tra lo Stato spagnolo e la Santa Sede.

Da allora, ogni anno la Campagna Xtantos raggiunge tre obiettivi:

  • Incoraggia a selezionare la casella per la Chiesa.
  • Informa sul sistema di ripartizione delle tasse. Ad esempio, ricordando che si può selezionare la casella per la Chiesa, la casella per Altri scopi di interesse sociale, entrambe contemporaneamente, oppure nessuna delle due.
  • Informa dell'immenso lavoro della Chiesa che contribuisce a creare una società migliore.

Da questo programma nasce poi il progetto "Un viaggio Per Tanti" (Un viaje Por Tantos) attraverso il quale quindici persone hanno potuto visitare diverse realtà finanziate attraverso i proventi delle tasse che si decide di devolvere alla Chiesa, in pratica quello che in Italia è conosciuto come 8xmille.

Isco, Almudena, Antony, Jade e Ricardo sono alcune delle persone che hanno fatto 'Un viaggio Per Tanti' per vedere in prima persona a cosa servono i soldi stanziati alla Chiesa attraverso l'imposta sul reddito delle persone fisiche. L'unica cosa che avevano in comune è che nessuno di loro segnava la "X" a favore della Chiesa nella propria dichiarazione dei redditi. Dopo aver visto con i propri occhi questo enorme lavoro sociale e spirituale, hanno cambiato idea.

Tra le tappe di questo viaggio c'erano anche le realtà dell'Opera Don Orione a Pozuelo de Alarcón (Madrid). Infatti, rientrando nella Comunità di Madrid, i protagonisti di "Un viaggio in tanti" hanno avuto l'opportunità di visitare la parrocchia Reina de los Ángeles e la Casa Don Orione, il suo centro associato dove vivono 114 persone con disabilità e ad alta dipendenza, "con abilità diverse", come preferiscono dire nel Centro. Questo progetto della Chiesa impiega 123 lavoratori e undici religiosi.

I viaggiatori hanno imparato che la parrocchia è luogo di annuncio della fede, della Buona Novella; della celebrazione, con i sacramenti, e del vivere quella fede con opere concrete: «Non c'è parrocchia senza opera sociale, né opera sociale senza parrocchia». Così, come risultato di quella fede annunciata, celebrata e vissuta, è nato decenni fa questo progetto di cura delle persone con “diverse abilità”. E i sacerdoti che si prendono cura della parrocchia e dell'opera «sono mantenuti con i soldi della X».

Le attività e i laboratori spaziano dalla fisioterapia alla musicoterapia, dal giardinaggio all'arteterapia.

I residenti arrivano alla Casa Don Orione attraverso l'Assessorato agli Affari Sociali della Comunità di Madrid. Il più giovane ha 19 anni e il più anziano 74. L'attenzione è completamente personalizzata. «Lavoriamo perché abbiano calma, pace. Si cerca di sfruttare al massimo il loro potenziale, anche se a volte, quando sono molto deteriorati, l'importante è alleviare i loro disturbi fisici», spiega Ana Moral, direttrice del centro. Le attività e i laboratori spaziano dalla fisioterapia alla musicoterapia, dal giardinaggio all'arteterapia.

I visitatori hanno potuto vedere e interagire con i residenti e sono rimasti “stupefatti dal lavoro svolto”. Erano molto felici di «vedere che la vita di queste persone è dignitosa e se la godono. È un luogo dove gli esseri umani sono trattati con un amore incredibile, sono rimasti sorpresi dal fatto che la Chiesa accoglie tutti», spiegano da Xtantos.

Circa un terzo dei residenti non hanno famiglia o sono sotto tutela, e per questo «vengono protetti un po' di più», spiega il direttore, che evidenzia a questo proposito un progetto "molto bello", chiamato "Uno in più in famiglia'', che consiste nel legare un residente ad una famiglia volontaria, che lo accoglie come se ne facesse parte. (www.portantos.es)

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