In occasione della Settimana Santa, Don Fernando Fornerod pubblica un nuovo documento di approfondimento dedicato alla carità eucaristica di San Luigi Orione, figura centrale della spiritualità e dell’apostolato del XX secolo. Il testo, ricco di spunti teologici e storici, rappresenta un prezioso strumento di meditazione in particolare per la celebrazione della Messa “In Coena Domini” del Giovedì Santo, incentrata sul gesto della lavanda dei piedi.
Un cuore acceso d’amore eucaristico
San Luigi Orione ha incarnato una spiritualità di carità attiva, capace di unire la contemplazione con l’azione concreta, vivendo l’Eucaristia come fonte e culmine del servizio cristiano. La sua intensa pietà, nutrita dall’adorazione e dalla preghiera, si rifletteva in gesti di amore quotidiano verso i più poveri e bisognosi.
Il documento commemora anche il 130° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, ricordando come fin dagli anni nell’Oratorio Salesiano, Don Orione si sia distinto per la sua devozione eucaristica e per il suo fervente impegno apostolico.
La liturgia vissuta nella carità
Nella sua visione, l’Eucaristia non era un rito isolato, ma trovava compimento nell’amore operoso verso il prossimo. Esemplari sono due episodi: il primo risale alla notte precedente la cerimonia di ordinazione (13 aprile 1895), che il giovane Orione trascorre assistendo fino all’ultimo istante il Vicario generale della diocesi; il secondo è episodio si verifica esattamente 25 anni dopo, nel 1920 quando Don Orione, nel giorno del suo giubileo sacerdotale, sceglie di assistere un seminarista morente anziché partecipare ai festeggiamenti appositamente organizzati dove tutti lo attendevano. Per lui, il vero culto a Dio si esprime nel servizio umile e nascosto, in linea con il gesto del Maestro che si fa servo.
Una proposta per la riflessione pasquale
Attraverso brani delle sue lettere, testimonianze e riflessioni poetiche, il documento guida il lettore a scoprire Gesù come fuoco della carità e a comprendere come l’Eucaristia chiami ogni credente a una vita di donazione, nel segno della misericordia e della prossimità.
Un invito attuale e profondo, che rinnova l’essenza della liturgia eucaristica come liturgia della carità, nella quale il pane spezzato diventa amore condiviso.
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