Data del decesso: 14 Dicembre 1989
Luogo del decesso: Genova
Luogo di sepoltura: Roma, cimitero di Prima Porta
SAC. SONAGLIA DELFINO da Attiggio-Fabriano (Ancona), passato al Signore nel Piccolo Cottolengo di Genova-Paverano il 14 dicembre 1989 a 66 anni di età, 49 di professione religiosa e 39 di sacerdozio.
Atti e comunicazioni della Curia Generale, settembre – dicembre 1989
SAC. SONAGLIA DELFINO
Da Attiggio-Fabriano (Ancona), passato al Signore nel Piccolo Cottolengo di Genova-Paverano il 14 dicembre 1989 a 66 anni di età, 49 di professione religiosa e 39 di sacerdozio.
Nato il 3 gennaio 1923, aveva 12 anni quando venne accolto all'Istituto Sacro Cuore di San Severino Marche (Macerata) il 28 ottobre 1935. Qui tornò l'anno dopo per continuare i corsi ginnasiali iniziati a Tortona e poi completati tra Milano dove fu uno dei chierichetti che vi lavorano per preparare la nuova sede del Piccolo Cottolengo e Montebello della Battaglia (Pavia) (1935-39). Dopo le prime due classi di liceo a Tortona, fece il suo noviziato a Villa Moffa-Bra (Cuneo) (1939-40), dopo aver vestito l'abito santo (28 agosto 1937) per le mani di don Orione. I voti religiosi, fatti la prima volta a Villa Moffa il 15 agosto 1940, ebbe la consolazione di ripeterli sempre nella festa della Madonna Assunta sino al 29 giugno 1947 quando li pronunciò perpetui a Tortona, mentre il tirocinio pratico lo completò a San Severino Marche dal 1943 al 1946, quale assistente dei fanciulli e insegnante nel seminario vescovile. Divenuto sacerdote nella festa di San Pietro dei 1950, aveva già preparato i documenti per recarsi in Argentina e Brasile, ma la salute non gli consentì di realizzare il disegno missionario. Così, nel 1950-54 venne destinato come consigliere ed economo a San Severino Marche, dove aveva un po' il suo cuore e i suoi primi ricordi. Passò poi a Bogliasco (1954-55) e alla Villa Solari e direttore d'opera dei giovani lavoratori a Rivarolo di Genova (1957-66). Con la destinazione al Paverano di Genova nel 1966, don Sonaglia si inserì in quel lavoro amministrativo che lo assorbì negli anni successivi, prima, nel 1970, come vicario e economo sempre a Paverano e poi come direttore del Piccolo Cottolengo di San Remo dal 1970 al 1977 e infine ancora a Paverano, dove lo colpì il male che ne minò la salute irreparabilmente. Di molte iniziative e sensibile ai bisogni di chi gli stava accanto, laborioso nonostante le sempre incerte sue condizioni, di animo aperto e buono al di là del forte e riservato temperamento, si donò completamente ai suoi doveri religiosi, amando molto la Congregazione, che fu lieto di servire con tutte le forze nella persona dei giovani bisognosi e delle persone anziane. Godette della stima e gratitudine del personale medico, infermieristico e ausiliario e di quanti, attraverso il suo tenace impegno di oculato amministratore degli Istituti dell'Opera, da Genova sino a Massa Marittima e Sassello, hanno beneficiato del suo interesse sacerdotale e della sua attività caritativa nel solco di don Orione. Riposa nel Cimitero di Prima Porta a Roma Flaminio nella tomba di famiglia.
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