Data del decesso: 3 Dicembre 1997
Luogo del decesso: Bergamo
Luogo di sepoltura:
Sac. SCALCO Giovanni, da Cartigliano (Vicenza), morto a Bergamo nel 1997, a 64 anni di età, 42 di Professione e 31 di Sacerdozio.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Settembre - Dicembre 1997
Sac. GIOVANNI SCALCO
da Cartigliano (Vicenza), passato al Signore in Redona-Bergamo il 3 dicembre 1997, a 64 anni di età, 42 di professione religiosa e 31 di sacerdozio. Riposa a Cartigliano (Vicenza).
Accolto il 23 ottobre 1946 in Lu Monferrato (Alessandria), contava 13 anni di età, essendo nato il 10 agosto 1933, e veniva da famiglia numerosa ma timorata di Dio, operosa nella campagna per povertà.
Dimostrò subito un carattere timido e mite, buono nella regolare disciplina, incline allo sforzo e all'impegno, anche se meno privilegiato nella salute e nella riuscita scolastica. Compiuto il ginnasio tra Voghera e Buccinigo (1947-54), fu ammesso al noviziato a Villa Moffa (1954-55), concluso con la prima professione il 12 settembre 1955. I corsi della filosofia alla Moffa furono normali, seguiti dal tirocinio come assistente a Venezia-Manin (1960-61) e Artigianelli (1961-62), pur con un carattere riservato ma esatto e diligente, e così la teologia 1962-66), conchiusa con l'ordinazione sacerdotale, a Tortona, nella festa di San Pietro 1966. Aveva fatto il giuramento di povertà e la professione perpetua il 12 settembre 1963.
Compiuto l'anno di pastorale al Laterano di Roma, come assistente dei ragazzi lavorò a Gavazzana 1967-69), a Venezia Artigianelli (1969-73), e a Vicenza (1973-77), collaborando poi nella Parrocchia di S. Pietro in Voghera (1977-80). Dopo un anno a Venezia Artigianelli (1980-81), fu Consigliere a Verzuolo (1981-84), a Cuneo (1984-85) e Cappellano a San Sebastiano Curone (AL) (1985-89).
Passato temporaneamente a Seregno (1989), venne destinato a Montebello (1989 aprile 1995). Le sue condizioni fisiche, menomato nella deambulazione, lo fecero destinare a Redona-Bergamo, dove trascorse l'ultimo periodo della sua vita. Qui non mancò tuttavia di adoperarsi nel ministero sacerdotale e in altri servizi a lui consentiti dalle condizioni fisiche, dando se stesso alla Congregazione con grande amore e attaccamento al fondatore Don Orione e a tutti i Confratelli di Congregazione.
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