Data del decesso: 7 Dicembre 2020
Luogo del decesso: Sanremo
Luogo di sepoltura: Sanremo
Sac. BARSANTI Ismaele, deceduto a Sanremo il 7 Dicembre 2020 a 101 anni di età, 81 di professione religiosa e 71 di Sacerdozio. Apparteneva alla Provincia religiosa “Madre della Divina Provvidenza” (Roma).
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generale", n. 260-261, Maggio - Dicembre 2020
SAC. Ismaele BARSANTI
Deceduto a Sanremo il 7 Dicembre 2020 a 101 anni di età, 81 di professione religiosa e 71 di Sacerdozio. Apparteneva alla Provincia religiosa “Madre della Divina Provvidenza” (Roma).
Ismaele nasce a Borgo Val di Taro (PR) il 20 ottobre 1919 da Ottavio e da Delnevo Marianna. E’ il quarto figlio. Viene battezzato il 21 dicembre dello stesso anno. Frequenta le elementari al paese natio e il 4 novembre del 1933 fa il suo ingresso a Tortona per le scuole medie e ginnasiali. Entra nel 1938 al Noviziato a Villa Moffa e l’anno successivo emette la sua prima professione religiosa nelle mani di don Orione. Svolge il tirocinio prima a Reggio Calabria nel 1940-41 e poi a Monte Mario 1941-43. A Villa Moffa termina gli studi umanistici e nel 1945 intraprende a Tortona il percorso teologico emettendo la professione perpetua.
Nell’aprile del 1949 viene ordinato Diacono e dopo tre mesi nel Santuario di Tortona riceve l’Ordine del Presbiterato. Le relazioni dei Superiori che accompagnano le diverse tappe formative vedono il chierico Ismaele retto e deciso nel bene, laborioso e mortificato. Salute un po' cagionevole ma non da compromettere un lungo servizio pastorale. Vive le primizie sacerdotali, 1949-51, al Convitto San Romolo di Sanremo e successivamente per ben dieci anni assumerà l’incarico di Padre Spirituale del Seminario minore di Finale Emilia (MO). Passerà nel 1960 a Magreta come Assistente e l’anno successivo ne assume la Direzione. Nel 1968 diventa Parroco a Brazzolo (FE) e l’anno seguente viene trasferito a San Severino Marche sempre in qualità di Parroco fino al 1973. C’è poi un anno di sosta a Genova Paverano per motivi di salute.
Dal 1974 al 1992 lo troviamo nella Parrocchia di Borgo San Lorenzo (FI) come Vicario e poi come Direttore della Comunità religiosa. Dal 1992 al 2008 Direttore della Comunità orionina e Confessore presso il Santuario di Pompei (NA). Vive questa esperienza con serenità, riconoscente a Dio e alla Madonna del bene che viene seminato attraverso il Sacramento della Riconciliazione. Ricorderà quegli anni con gratitudine e gli scritti che invia al Provinciale sottolineano la convinzione del privilegio di essere Ministri della Grazia. Alla vigilia della Canonizzazione del Beato Luigi Orione, don Ismaele ripercorrendo gli incontri con il Santo Fondatore così scrive: “La mia conoscenza e incontro con Don Orione è circoscritto nell’arco di sette anni, e, precisamente dal 4 novembre 1933 al 31 agosto 1939. La prima impressione che ho avuto, all’età di 12 anni, fu quella di trovarmi davanti ad un uomo eccezionale. Nel vederlo fui attirato e direi quasi elettrizzato dai suoi occhi grossi, limpidi, profondi che ti fissavano quasi per dirti: già ti conosco e ti voglio bene. Nella mia vestizione clericale avvenuta al Santuario della Madonna della Guardia l’otto dicembre 1933, la figura del Padre si è rivelata in tutta la sua pienezza di amore, di gioia e di soddisfazione. Don Orione ci fece un discorso semplice. Non avrò mai parole sufficienti per ringraziare il Signore per aver donato e consacrato per sempre la mia vita nella Congregazione di Don Orione, uomo eminente per santità, per spiritualità, per cultura”.
Dal 2008 fino alla conclusione della sua giornata terrena, le residue forze sacerdotali sono riservate ai Pensionati della Casa di riposo attigua a Villa Santa Clotilde dove nel 2019 ha la gioia di varcare e festeggiare la soglia dei 100 anni. Pochi mesi prima del decesso, avvenuto il 7 dicembre 2020, il caro confratello chiude la sua giornata terrena presso il Piccolo Cottolengo Sanremese. I funerali sono stati celebrati il 10 dicembre nella Cappella del Cottolengo e la salma è stata tumulata nel Cimitero monumentale di Sanremo.
Di seguito un ricordo su Don Orione di Don Ismaele Barsanti.
Pompei, 11 maggio 2004
La mia conoscenza e incontro con Don Orione è circoscritto nell’arco di sette anni e, precisamente, dal 4 novembre 1933 al 31 agosto 1939. La prima impressione, avuta all’età di 12 anni, fu quella di trovarmi di fronte ad un uomo eccezionale, mai conosciuto prima, ma che ha lasciato in me un ricordo indelebile e che si sarebbe rafforzato nell’avvenire. Nel vedere quest’uomo, fui attirato e direi quasi elettrizzato dai suoi occhi grossi, limpidi e profondi che ti fissavano quasi per dirti: “già ti conosco e ti voglio bene”. Il suo sorriso non è descrivibile, mancano le parole giuste per descriverlo perché un sorriso, direi, non umano, ma qualcosa di straordinario che subito ti conquista e ti affascina.
Nella mia vestizione, avvenuta al Santuario della Madonna della Guardia, l’8 dicembre 1933, la figura del Padre si è rivelata in tutta la sua pienezza: di amore, di gioia, di soddisfazione, di fortezza di magnanimità. Eravamo 12 chierichetti, i così detti 12 stelle della Madonna. Don Orione ci fece un discorso semplice, amoroso, paterno: un discorso, sì da Padre, ma anche da Superiore. Ci disse: “Ecco voi siete le 12 stelle della Madonna: siate degni di portarle ogni giorno e sempre con il candore della vita: con la preghiera che vi accompagni, con l’amore che deve accendere i vostri cuori. Nessuno, dico nessuno, venga meno e tolga a Maria una stella”. Avevo 12 anni, ma già capivo, intuivo quello che Don Orione voleva da me. Purtroppo, lungo il cammino, alcune stelle sono venute meno perché la dinamo (la preghiera) che caricava quelle stelle, era venuta a mancare.
Ho conosciuto e compreso il suo carattere forte e intransigente quando parlava degli studi. Davvero quello che lui era lo voleva dai suoi figli. Diceva: “preghiera sì, ma lo studio intenso, profondo non deve mai mancare: deve essere l’ornamento dei figli della Divina Provvidenza”.
Mai, poi, dimenticherò il famoso discorso che Don Orione fece a Villa Moffa di Bra, il 12 agosto 1939 sul tema: “Il religioso servo e il religioso figlio”. Io stavo allora al noviziato e mi preparavo ormai alla prima professione religiosa del 15 agosto 1939. Professione che ebbi la fortuna di farla nelle mani di Don Orione “santo” e che fu l’ultima anche per lui perché poi morì il 12 marzo 1940.
Quel discorso fatto qualche giorno prima della Professione mi elettrizzò; mi fece molto pensare e direi, fu motivo della mia decisione a farmi orionino. Sento ancora all’orecchio la forza, la potenza della sua parola, l’anima con cui voleva che tutti noi comprendessimo l’importanza di quel discorso alla vigilia della Professione religiosa.
Queste le mie impressioni dell’età giovanile, che poi furono il programma di tutta la mia vita religiosa. Non avrò mai parole sufficienti per ringraziare il Signore per aver donato e consacrato per sempre la mia vita nella Congregazione di Don Orione, uomo eminente per santità, per spiritualità, per cultura, per doti di mente e di cuore non comuni che oggi, la Chiesa, con la sua canonizzazione, pubblicamente riconosce.
Ad maiorem Dei gloriam.
Don Ismaele Barsanti
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