
Si svolgerà il prossimo anno, dal 7 al 28 maggio, il XIII Capitolo Generale delle Piccole Suore Missionarie della Carità, il cui motto e tema sono: “Vivere Cristo e far vivere tutto il mondo di Cristo”. Per essere una “congregazione samaritana” attraverso la testimonianza profetica di un modo nuovo di fare, di agire e di vivere.
«Il Capitolo generale, come tutte sappiamo - scrive la Superiora generale Madre M. Mabel Spagnuolo nella lettera di convocazione -, è il momento più alto nel quale ci rimettiamo tutte, a diversi livelli, ma con la stessa responsabilità, sotto la guida dello Spirito Santo; un tempo privilegiato per entrare nella dinamica dello Spirito, libere da ogni condizionamento che possa venire dalla storia, dal passato, dalle tradizioni o dalle esperienze collaudate di un tempo, perché solamente in apertura fiduciosa, in umiltà e duttilità coraggiosa, potremo fare che il Capitolo porti i frutti autentici di ciò che lo Spirito suggerisce, indica e ispira».
Nella lettera la Madre generale sottolinea come il Capitolo offra a tutte le PSMC «la migliore occasione per lasciarci portare dal vento dello Spirito a fare un discernimento sapiente e coraggioso, a guardare con occhi limpidi e acuti i segni dei tempi e a fare delle scelte nuove e inedite giuste tenendo come punto di riferimento il futuro, libere dai legami, spesso sterili, da modalità che oggi non offrono più una risposta viva e vitale a partire dal carisma, e non costituiscono più spazi evangelici e sani, laboratori dove vivere, sperimentare e testimoniare il Vangelo, più che esortare, decretare e parlare».
«Il tempo è ormai compiuto! - esorta Madre Spagnuolo - Non possiamo continuare a dilatare questo rinnovamento e riforma della nostra vita e della nostra missione nella Chiesa. Dio ci offre adesso una nuova opportunità di autentica conversione, Dio ci chiede oggi di fare la scelta giusta».
La Madre generale invita quindi tutte le suore orionine a un “nuovo inizio” che non abbia come punto di riferimento le “parole”, i “concetti”, ma la “vita”, l’”esperienza”, la concretezza di nuovi “stili”, dove anche le nuove generazioni possano sentirsi attratte, a loro agio, e vivere gioiosamente la bellezza della vocazione e del carisma.
«Bisogna che tutte assumiamo un nuovo atteggiamento di fronte alla prossima celebrazione capitolare - precisa Madre Mabel - senza conformarci con il vecchio modello o concetto di “capitolo” che, spesso, dice e approva belle decisioni, linee e orientamenti, che però rimangono nella carta, ma non vengono incarnate coraggiosamente nel momento di dar corpo alle decisioni. Le parole di Dio al popolo di Israele sono rivolte oggi a noi: il tuo cuore non si volga indietro, non rimanere schiava degli “idoli” del passato, scegli la vita, e avrai una discendenza, un futuro».
La celebrazione del XIII Capitolo generale è stata già preceduta da alcune iniziative già avviate nel 2021, che hanno coinvolto sia i Consigli sia le comunità, fino ai recenti incontri interprovinciali tenuti nel mese di marzo 2022. «Abbiamo fatto così un itinerario di coinvolgimento e di sinodalità - riassume la Madre generale - che ci ha dato un valido orientamento al momento di decidere il motto, il tema, i nuclei tematici e la metodologia. Come Consiglio generale siamo state molto fedeli a quanto ci è arrivato».
Nel presentare il motto e il tema del XIII Capitolo Generale delle PSMC Madre Mabel Spagnuolo ricorda, infine, che «Don Orione è un Santo fortemente “cristocentrico”; alla base di tutta la sua vita e della sua Opera troviamo sempre Cristo. Questa è la chiave della sua forza spirituale e apostolica, come ha detto San Giovanni Paolo II nell’omelia della Canonizzazione: “Il cuore di questo stratega della carità fu ‘senza confini perché dilatato dalla carità di Cristo’. La passione per Cristo fu l'anima della sua vita ardimentosa, la spinta interiore di un altruismo senza riserve, la sorgente sempre fresca di una indistruttibile speranza”. Il nostro cammino capitolare, quindi, dovrà essere segnato, permeato da questo: recuperare la cristocentricità della nostra vita, ritornare a Cristo e ripartire da Cristo, perché non si può essere una “Congregazione samaritana” se non si è prima una “Congregazione cristocentrica”, fatta di persone cristocentriche, di donne consacrate dai cuori samaritani».
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