
Mi trovo in Mozambico da venerdì 12. Vi sono giunto con il consigliere generale Padre Joao Batista de Freitas. È una visita fraterna e di sostegno a questa presenza orionina, iniziata 11 anni fa, in una nazione molto povera e impoverita da una lunga guerra civile. Ora, piano piano, sta consolidando la sua struttura civile e religiosa. Qui si parla portoghese, oltre che lingue etniche locali, e c’è una buona percentuale di cristiani, il 30% su una popolazione totale di 20 milioni di abitanti.
I primi due Orionini sono arrivati a Maputo, a Bagamoyo, il 21 marzo 2003. Era il giorno centenario dell’approvazione canonica della Congregazione. Li accompagnava Pe Joao Batista de Freitas, anche allora consigliere generale. Pe José Geraldo, brasiliano, uno dei primi due Orionini, è il confratello che ha dato continuità allo sviluppo di questa missione, in un quartiere molto povero della periferia di Maputo.
E’ sempre commovente vedere la partecipazione di questa gente, festosa e devota, alla Messa domenicale. Ho celebrato, alle 7 del mattino, nel giorno della festa della Trinità, con circa 800 persone. Tutti erano attenti, pregando, cantando, ascoltando, danzando, dal primo momento fino al termine delle 3 ore di liturgia. La parrocchia è a struttura centrale, con gruppi di pastorale e di animazione, e con 17 nuclei che corrispondono a piccole comunità di base, che si ritrovano nelle famiglie, ogni settimana per preghiera, meditazione della Parola, informazione e aiuto reciproco.
Ora la Parrocchia dispone di ambienti idonei, costruiti recentemente con aiuti vari di benefattori e della Congregazione.
Alcune sale sono, per ora, ancora occupate da una decina di seminaristi, accolti qui nel pre-noviziato, mentre frequentano i due anni di studi propedeutici alla filosofia e alla teologia. Altri 4 mozambicani sono nel noviziato di Bonoua (Costa d’Avorio) e 5 sono nella filosofia di Ouagadougou (Burkina Faso). Abbiamo avuto un bell’incontro con questi giovani, che hanno raccontato la loro storia e il loro incontro vocazionale con don Orione.
Il superiore della comunità religiosa, Pe. Paulo Damin, è da alcuni mesi assente a causa della grave infermità della mamma, in Brasile. Attualmente, Pe. Claudio Pamazi (togolese) e il chierico Felipe (brasiliano) sono gli animatori sia della Parrocchia e sia del gruppo di seminaristi.
A 3 chilometri di distanza c’è l’altra parte della comunità – Pe José Geraldo e Pe. Riccardo Paganini (brasiliani) – che hanno la responsabilità dell’Obra Don Orione, un piccolo villaggio per bambini e bambine con disabilità fisiche e psichiche medio-gravi. Attualmente sono 35. Vivono di provvidenza che si manifesta con l’aiuto della Congregazione e di tanti benefattori piccoli e grandi.
L’opera è già molto conosciuta e benvoluta nella Capitale. Molte persone e gruppi vanno a stare qualche ora con i bimbi e offrono qualcosa di loro generosità. E’ già in funzione il piccolo centro di riabilitazione per i bambini interni e si sta per aprire anche agli esterni.
Finalmente, ho potuto vedere la costruzione in corso del piccolo seminario e della casa della comunità religiosa, sempre all’interno del recinto del piccolo villaggio. Sono già pronti anche i disegni, i volontari costruttori e una buona offerta proveniente dall'Italia per poter costruire anche la chiesetta del Villaggio che sarà dedicata alla Madre della Divina Provvidenza.
Don Flavio Peloso
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