
Sono oltre 120 i delegati arrivati da tutto il mondo orionino.
Don Eldo Musso, consigliere generale per le opere caritative ed educative della Congregazione, ha aperto i lavori dell’assemblea evidenziandone lo spirito e la finalità. Il Convegno è un momento importante del cammino della Congregazione nella qualificazione carismatica e apostolica delle opere affinché siano segno della Provvidenza di Dio, della carità della Chiesa, “fari di fede e di civiltà” anche nel mutato contesto sociale, ecclesiale, politico ed economico.
La riflessione e lo scambio di esperienze vede riuniti, da giovedì 23 a domenica 26 ottobre, religiosi, religiose e collaboratori laici della Famiglia Orionina.
Il Padre Generale Don Flavio Peloso nella sua relazione introduttiva sul tema "L'attualità sociale ed ecclesiale stimola la profezia del carisma orionino" ha evidenziato 7 principali sfide che provocano una nuova inculturazione del carisma in tre direzioni: “verso nuove opere secondo i tempi nuovi, verso nuove modalità di operare, verso nuova identità (e formazione) di coloro che operano”.
Nello spirito e nella prassi di Don Orione che univa carità di “pronto soccorso” e di “promozione specializzata”. Don Flavio Peloso ha osservato che “in tutte le nazioni, anche dove il welfare è più progredito, ci sono tanti ‘poveri fuori legge’ (di previdenza) e per loro ci vorrà una ‘carità fuori legge’, fuori delle leggi della previdenza, cioè una carità gratuita, una divina provvidenza che interviene attraverso il cuore e la generosità dei cristiani”.
L’intervento del Prof. Roberto Franchini, Responsabile di formazione e progettazione delle Opere orionine in Italia, ha illustrato tre principali strumenti che la Congregazione ha adottato per qualificare le opere e la loro testimonianza: il consiglio d’opera, l’uso progettuale degli indicatori di apostolicità nella gestone, la formazione degli operatori.
Mons. Francesco Soddu, Direttore della Caritas Italiana, ha illustrato esperienze e modalità di azione in atto nella Chiesa italiana in risposta alle nuove povertà. “La carità – ha affermato Mons. Soddu – non è solo effetto della evangelizzazione ma ne è anche causa”.
Si respira nelle parole, nelle esperienze e nel tono dei convegnisti la coscienza che oggi la carità e le opere di carità sono una grande chance per la crescita umana e religiosa nel mondo confuso di oggi.
“Di fronte alle minacce alla vita dei più deboli (vita nascente e senescente, limitata e malata, povera economicamente e socialmente) – ha affermato Don Flavio Peloso - , siamo sfidati a vivere e proporre l’umanesimo evangelico, riconosciuto dalla ragione e confermato dalla fede, e che Don Orione ha vissuto e trasmesso nella inscindibile circolarità di verità e carità. Infatti – ha proseguito il superiore generale degli orionini - Don Orione ci ha trasmesso non solo il “veritas in caritate” (Ef 4, 15) ma ancor più il “caritas in veritate”, tanto affermato da Benedetto XVI, come profezia efficace per i tempi attuali. Solo unite, carità e verità, si accreditano reciprocamente nel contesto sociale e culturale attuale che relativizza la verità a opinione e riduce la carità a sentimentalismo. “Solo la carità vera salverà il mondo”, cioè la carità sostanziata di verità antropologica data da natura-ragione-fede”.
Il Convegno proseguirà con gli interventi di Don Paolo Asolan, professore della cattedra di “teologia della carità” alla Pontificcia Unversità Lateranense, e di Marco Guzzi, filosofo e scrittore. Laboratori di gruppo e l’itinerario carismatico sui luoghi di Don Orione completeranno le dinamiche giornate del Convegno.
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