
Lo spagnolo P. Teófilo Calvo Perez, negli ultimi dieci anni ha svolto il suo ministero sacerdotale in Venezuela, in particolare a Barquisimeto dove è stato incaricato del Piccolo Cottolengo e ha seguito diverse attività caritative.
A fine novembre dello scorso anno è stato nominato Superiore della Delegazione “Nuestra Señora del Carmen, incarico che lo ha portato a trasferirsi in Cile, da dove con un messaggio pubblicato qualche giorno fa su facebook, saluta e ringrazia gli amici venezuelani e dell’Opera Don Orione:
«Cari fratelli e amici. Come sicuramente già saprete la Congregazione di Don Orione mi ha affidato un nuovo incarico in Cile dove vado come Superiore della nuova Delegazione cilena "Nuestra Señora del Carmen”. Quindi è una nuova tappa della mia vita di religioso Orionino.
Ho trascorso più di 10 anni in Venezuela e ora sono già a Santiago del Cile per iniziare la mia nuova missione. Indubbiamente, quei 10 anni a Venezuela sono stati un'esperienza molto ricca per me. Ringrazio Dio per questo.
Porto nel cuore tanti volti e nomi di persone semplici, altruiste e con molta, molta fede in Dio. I ragazzi e le ragazze del Cottolengo, i dipendenti, i benefattori e i volontari ... Una grande famiglia che si prende cura e ama questa carità e le persone con disabilità che la abitano.
Mi sono sentito molto amato e apprezzato in Venezuela. Ho potuto svolgere il ministero sacerdotale celebrando molte Messe e ho imparato molto dall'entusiasmo con cui si vive la fede. Tutti che battono le mani durante i canti, anche gli anziani, è qualcosa che non siamo abituati a vedere in Spagna.
E ho condiviso quella fede popolare, semplice ma salda; la Divina Pastorella e la sua magnifica processione; la visita alle parrocchie dove ho confessato molto, una cosa "in disuso" in Spagna, che si va perdendo (ma è una ricca terapia sia per chi la riceve sia per chi la esercita come ministro). Mi è anche piaciuto insegnare filosofia al Seminario Diocesano "Divina Pastora".
Ho celebrato molte messe nella residenza Sagrado Corazón dove mi sono sentito a casa e ho potuto abbracciare tante persone anziane, prima della pandemia ovviamente, così tenere, così fragili. E le Messe con i Carmelitani una volta alla settimana; la parrocchia di Guadalupe, così orionina e gli incontri dei Matrimoni con Cristo, un autentico esercito del bene e del servizio a Barquisimeto.
Ora la Madre Congregazione mi chiede di andare in Cile, e a una mamma, che mi ha dato tutto, non posso dire di no. Quindi eccomi qui in questo altro amato paese latino. Vengo con l'umiltà di chi vuole imparare e crescere come religioso e come orionino. Alla lunga è sempre una grazia, un'altra, e un'opportunità per poter cambiare paesi, persone, fratelli e amici orionini. Quindi eccomi qui con la migliore disposizione per fare un po’ di bene. Dio vi benedica. E non dimenticare di pregare per me».
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