
Carissimi Confratelli, Consorelle
e Laici della Famiglia Orionina,
Vi scrivo dalla terra d’Africa, più precisamente dal Benin, ultima nata tra le realtà missionarie della nostra famiglia. In Africa tutto assume un ritmo diverso, uno stile diverso, si impara ad apprezzare di più le cose, i tempi, le persone. In questa bella esperienza, che sto facendo mentre svolgo la visita canonica mi è venuto il desiderio di farvi gli auguri.
Questa è la seconda Pasqua che trascorriamo con le restrizioni della pandemia. L’anno scorso pensavamo che il celebrare chiusi in casa, senza poter vedere le grandi cerimonie tipiche di questo tempo, fosse qualcosa di unico, ma quest’anno, pur con restrizioni più allentate e riti un po’ più partecipati, ci accorgiamo che siamo ancora lontani da quella che ci verrebbe spontaneo chiamare “la normalità”. Ma per noi Cristiani, e ancor più per noi figli di Don Orione, non c’è nulla di “normale”, come non c’è nulla di “straordinario”, c’è semplicemente la “Divina Provvidenza” al lavoro per spargere le sue grazie nel mondo.
Dall’Argentina Don Orione scriveva: “Cristo è risorto! - Fratelli risorgiamo con Lui! Allarghiamo i nostri orizzonti, eleviamo il nostro spirito a tutto ciò che è alta vita, che è luce, che è bello, buono, vero, santo! Alleluja! Alleluja! Alleluja!
Cristo è risorto! Andiamo a Lui: Lui solo ha le parole di vita eterna che rigenerano, e quella legge di amore e di libertà da cui ogni uomo, ogni popolo può sperare incremento e salvezza.
Cristo è risorto! - Risorgiamo, o fratelli, risorgiamo! Ho visto peccatori alzarsi, dopo una santa confessione, raggianti il volto d'una pace celeste, riprendere poi con animo sereno le vie dell'onesto vivere cristiano, e affrettarsi per riacquistare il tempo perduto”.
Noi siamo chiamati a vivere nella dimensione del risorto, a testimoniare al mondo intero che la resurrezione di Cristo non è una favola, un mito, e neanche un semplice fatto relegato nella notte dei tempi; no! Essa è sorgente di vita nuova per ciascuno di noi, per i vicini come per i lontani, per i “giusti” e per i peccatori, per i credenti e per gli atei.
Coraggio, allora! A te che soffri, a te che sei nel dubbio, a te che ti senti solo, a te che ti senti debole o inutile, io dico: “Buona Pasqua! Che il Signore risorto prenda possesso della tua anima, del tuo cuore, della tua vita e la riempia con tutte le sue benedizioni”.
A tutti voi, membri della Famiglia Orionina, ai religiosi, alle suore, alle consacrate dei due istituti secolari, ai laici, in questo anno che abbiamo voluto dedicare alle vocazioni, auguro, anche a nome del Consiglio generale: “Che le gioconde solennità della Pasqua di Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo ravvivino lo spirito della nostra Fede, ravvivino il fervore della nostra santa vocazione. Ci conforti nel lavoro la presenza continua di Dio, e il suo volto sia sempre verso di noi, suoi piccoli figli, e la sua grazia sia con noi sempre, e siano nostro scudo i suoi Angeli benedetti, fedeli ministri della Provvidenza di Dio.”.
Fraternamente,
P. Tarcísio Vieira
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