
Il Convegno "La sfida della carità", che riunisce 120 delegati delle opere educative e assistenziali provenienti da oltre 20 Paesi del mondo orionino, è proseguito nella giornata di Sabato 25 ottobre con riunioni e dinamiche separate per le due grandi aree di opere caritative della Famiglia Orionina.
La Messa del mattino è stata presieduta dal vicario generale Don Achille Morabito.
Il prof. Luigino Bruni ha offerto un contributo di studio e animato i rappresentanti dell'area socio-sanitaria e promozionale sul tema "Religiosi e laici nelle opere di carità: condivisione del carisma e collaborazione delle competenze".
Il prof. Marco Guzzi ha introdotto la riflessione e animato la condivisione sul tema "L'educazione dell'uomo nascente nell'orizzonte della nuova evangelizzazione".
Ampio spazio è stato dato alla condivisione di esperienze e riflessione da parte dei convegnisti.
Alla sera, una preghiera di ringraziamento ha sintonizzato cori e voci nella gratitudine al Signore per la bella esperienza di famiglia, unita nello spirito di Don Orione, vissuta con il Convegno che volge al termine. La grande diversità di provenienza (oltre 20 nazioni) e la forte comunione spirituale e di impegno apostolico hanno fatto pensare che veramente la "Piccola Opera della Divina Provvidenza è opera di Dio", come ripeteva spesso Don Orione con la semplicità di chi affermava qualcosa di evidente a tutti.
Dopo cena, ancora un tempo tutti insieme in clima di festa. I rappresentanti di ciascuna nazione hanno offerto un canto, un ballo, immagini della propria patria. Per tutti c'è stato un pacco dono con qualche prodotto tipico italiano. Un'esplosione di allegria che ha fatto superare ogni distanza di lingua.
Domenica 26 ottobre, sono state condivise in sala brevemente alcune conclusioni del Convegno "La sfida della carità". Poi da Montebello il gruppo dei convegnisti ha raggiunto Tortona. Il tempo per uno sguardo e una sosta nel Santuario della Madonna della Guardia che sta al cuore della storia e degli ideali della Famiglia Orionina, la casa della Madonna, il luogo che accoglie il corpo di Don Orione.
Nella Cripta del Santuario, alle 11.00, il superiore generale Don Flavio Peloso, ha presieduto la Messa di conclusione del Convegno. E' stata una celebrazione di grande raccoglimento e di vibrazioni spirituali, favorita anche dal luogo austero e devoto della Cripta. Le pagine bibliche parlavano dell'unità dell'amore di Dio e del prossimo, "inscindibile, perché l'uomo è immagine e somiglianza di Dio - ha detto Don Flavio -, per cui 'cristianesimo senza carità non sarebbe che un'indegna ipocrisia' (Don Orione)". La carità è la vita di Dio in noi, è il suo Spirito che "urget nos" ad amare il prossimo".
Terminata la MESSA ci siamo recati per un ultima preghiera all'urna di Don Orione e al tempietto della Madonna.
Un convegno ben riuscito. Un'esperienza da esportare in ogni nazione con presenza orionina. Una metodologia da continuare nel tempo perché porti frutto.
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