
La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica ha pubblicato la Lettera “Rallegratevi” in preparazione dell’Anno della vita Consacrata indetto da Papa Francesco nel 2015.
Si tratta di una Lettera circolare, datata 2 febbraio 2014, indirizzata ai consacrati e alle consacrate che intende invitare a un confronto tra Vangelo e Vita, a partire dal magistero di Papa Francesco, che esorta i religiosi a “svegliare il mondo” con la vita buona che genera “la gioia, quella vera, contagiosa”.
La Lettera “Rallegratevi” è stata presentata nel corso di una Conferenza stampa, nella Sala Stampa della Santa Sede, il 31 gennaio 2014.
Riportiamo l'intervento del Card. João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, che indica gli obiettivi dell'Anno della Vita Consacrata.
Il giorno 29 novembre 2013, il Santo Padre Francesco, alla fine dell’incontro con 120 Superiori generali di Istituti maschili nell’aula del Sinodo, in Vaticano, svoltosi in un clima di gioia e di grande spontaneità –il Papa Francesco ha parlato "a braccio" rispondendo ad alcune domande – , ha annunciato che l’anno 2015 sarà dedicato alla Vita Consacrata. La notizia, accolta con un lungo applauso dall’assemblea, era stata comunicata dalla Segreteria di Stato alla nostra Congregazione alcuni giorni prima. Il Papa Francesco accoglieva così un suggerimento che il Prefetto e il Segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, dopo aver ascoltato tanti consacrati, gli avevano presentato alcuni giorni prima, durante un’udienza privata. In quella occasione aveva già approvato detta proposta viva voce.
Seguendo il mandato del Santo Padre trasmesso dalla Segreteria di Stato, il nostro Dicastero sta procedendo alla preparazione di questo Anno. In questo momento siamo in grado di comunicarvi GLI OBIETTIVI di questo Anno, che consideriamo un tempo di grazia per la vita consacrata e per la Chiesa, e alcune iniziative che verranno messe in atto nel corso del suo svolgimento.
Prima di tutto ci teniamo a dire che questo Anno della vita consacrata è stato pensato nel contesto dei 50 anni del Concilio Vaticano II, e più in particolare nella ricorrenza dei 50 anni dalla pubblicazione del Decreto conciliare Perfectae caritatis sul rinnovamento della vita consacrata.
Riteniamo che il Concilio abbia rappresentato un soffio dello Spirito non soltanto per l’intera Chiesa ma, forse in modo particolare, per la vita consacrata. Siamo pure convinti che in questi 50 anni la vita consacrata ha percorso un fecondo cammino di rinnovamento, non esente certamente da difficoltà e fatiche, nell’impegno di seguire quanto il Concilio ha chiesto ai consacrati: fedeltà al Signore, alla Chiesa, al proprio carisma e all’uomo di oggi (cf. PC 2).
Proprio perché riconosciamo in questi 50 anni che ci separano dal Concilio un momento di grazia per la vita consacrata, in quanto segnati dalla presenza dello Spirito che ci porta a vivere anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia e dell’amore di Dio, vogliamo che questo Anno sia un’occasione per fare "memoria grata" di questo recente passato. Ecco il primo obiettivo dell’Anno della vita consacrata.
La vita consacrata, come ricordava il Papa Francesco nell’incontro con i Superiori generali, «è complessa, è fatta di peccato e di grazia». In questo Anno vogliamo riconoscere e confessare la nostra debolezza, ma vogliamo anche "gridare" al mondo con forza e con gioia la santità e la vitalità che sono presenti nella vita consacrata. Quanta santità, tante volte nascosta ma non per questo meno feconda, nei monasteri, nei conventi, nelle case dei consacrati, che porta questi uomini e donne ad essere "icone viventi" del Dio "tre volte santo"! Questa convinzione ci porta a confessare con l’Apostolo che «dove abbondò il peccato, soprabbondò la grazia». Invitiamo anche tutti voi pastori, presbiteri e laici, ad unirvi al nostro ringraziamento per il dono della vita consacrata al mondo e alla stessa Chiesa.
Con lo sguardo positivo su questo tempo di grazia che va dal Concilio ad oggi, vogliamo – ed ecco il secondo obiettivo –"abbracciare il futuro con speranza". Siamo ben coscienti che il momento presente è «delicato e faticoso», come affermava Giovanni Paolo II in Vita consecrata (cf VC 13) e che la crisi che attraversa la società e la stessa Chiesa tocca pienamente la vita consacrata. Ma vogliamo assumere questa crisi non come l’anticamera della morte, ma come un kairos, un’occasione favorevole per la crescita in profondità e, quindi, di speranza, motivata dalla certezza che la vita consacrata non potrà mai sparire nella Chiesa, poiché «è stata voluta dallo stesso Gesù come parte irremovibile della sua Chiesa» (Benedetto XVI ai Vescovi brasiliani in Visita ad limina, 5 nov. 2010). Di fronte a tanti "profeti di sventura" vogliamo rimanere uomini e donne di speranza; una speranza che non si basa sui nostri "carri e cavalli", cioè sulle nostre forze, sui nostri numeri, ma su Colui nel quale abbiamo riposto la nostra fiducia. In Lui nessuno ci ruberà la nostra speranza.
Questa speranza non ci risparmia, e di questo sono ben coscienti i consacrati, di vivere il presente con passione – terzo obiettivo di questo Anno della vita consacrata. La passione parla di innamoramento, di vera amicizia, di profonda comunione… Di tutto questo si tratta quando parliamo di vita consacrata, ed è questo che dà bellezza alla vita di tanti uomini e donne che professano i consigli evangelici e seguono "più da vicino" Cristo in questo stato di vita. L’Anno della vita consacrata sarà un momento importante per "evangelizzare" la propria vocazione e testimoniare la bellezza della sequela Christi nelle molteplici forme in cui si esprime la nostra vita. I consacrati raccolgono il testimone lasciato loro dai rispettivi fondatori e fondatrici. Spinti anche dal Papa Francesco, in questo Anno vogliono «svegliare il mondo» con la loro testimonianza profetica, particolarmente con la loro presenza nelle periferie esistenziali della povertà e del pensiero, come il Papa Francesco ha chiesto ai Superiori generali.
I consacrati e le consacrate sono coscienti che, oltre a raccontare la grande storia che hanno scritto nel passato, sono chiamati a scrivere una non meno bella e grande storia nel futuro (cf. VC 110). Tutto questo porterà i religiosi e i consacrati a continuare il rinnovamento proposto dal Concilio, potenziando la loro relazione con il Signore, la vita fraterna in comunità, la missione, e curando una formazione adeguate alle sfide del nostro tempo, in modo da «riproporre con coraggio» e con «fedeltà dinamica» e creativa (cf. VC 37) l’esperienza dei loro fondatori e fondatrici.
Ecco gli obiettivi principali di questo Anno della vita consacrata, per il quale ringraziamo di cuore il Santo Padre Francesco.
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