
Roma, Natale 2011
Ho il coraggio di scrivervi di nuovo circa il tema vocazionale, perché so che vi distingue questa particolare passione per collaborare nella comune missione di tutti i credenti, quale è la preoccupazione, perché non manchino gli operai per la messe del Signore. È un tema molto delicato, perché riguarda una realtà soprannaturale che da una parte tocca il mistero di Gesù che elegge i suoi ministri, e dall’altra, è questione della disponibilità umana di rispondere alla chiamata del Signore per seguirlo ed essere suoi collaboratori.
Sapendo che il Signore dona la vocazione, a noi spetta di andare a cercare le persone che l’anno ricevuta ed aiutarle a scoprire questa vocazione. Quando ci avviciniamo ai giovani, ci vuole molta delicatezza e prudenza dell’agire, per aiutarli a scoprire che il Signore ha un progetto per ciascuno di loro e alcuni, li chiama addirittura in modo speciale, ad essere solo per Lui. Per questo ci serve la preghiera, affinché siamo capaci di avvicinarci a loro in modo giusto e perché i giovani possano aprire i loro cuori nella ricerca della preziosa perla della loro vocazione. È compito delicato, arduo, ma non dobbiamo rinunciarci.
Giovanni Paolo II nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni nel 1979 scriveva: “Dio è sempre libero di chiamare chi vuole e quando vuole (…) Ma ordinariamente Egli chiama per mezzo delle nostre persone e della nostra parola. Dunque non abbiate paura di chiamare! Scendete in mezzo ai vostri giovani. Andate personalmente incontro ad essi e chiamate. I cuori di molti giovani e meno giovani, sono predisposti ad ascoltarvi. Molti di essi cercano uno scopo per cui vivere; sono in attesa di scoprire una missione che vale, per consacrare ad essa la vita. Cristo li ha sintonizzati sul suo e sul vostro appello. Noi dobbiamo chiamare. Il resto lo farà il Signore, che offre a ciascuno il suo dono particolare, secondo la grazia che gli è stata data”.
Lasciamoci tutti coinvolgere in un appello vocazionale, religiosi, suore, sacerdoti e laici, tutti insieme. Ogni persona e ogni opera. Anche le nostre opere di carità costituiscono un forte richiamo vocazionale e hanno una missione particolare, perché fanno vedere direttamente come il Signore si serve degli altri per salvare le vite umane e le anime delle persone. Esse a volte parlano molto eloquentemente. Don Orione ci diceva che esse aprono gli occhi alla fede, sono “fari di fede e di civiltà”, come ultimamente ci ha anche ricordato il nostro superiore generale Don Flavio Peloso. Ma insieme a questa testimonianza delle opere deve venire anche la testimonianza della parola. Le parole senza la concretezza della vita, delle opere e dei gesti, può suonare persuasiva ma non convincente. E vale la pena ricordare che la testimonianza delle opere è essenziale, ma chiede un completamento: la parola del testimone. Qualunque siano le opere di testimonianza, esse potrebbero essere ammirate, ma rimanere inspiegabili senza la luce della parola che annuncia l’origine e il fine dell’opera stessa che è l’amore di Gesù. Per questo Gesù vuole che diamo la nostra testimonianza con le opere e nello stesso tempo spieghiamo la loro ragione con la parola. È un compito per tutti sia per religiosi, sia per laici. Impegniamoci tutti in questo.
Carissimi, nella mia penultima lettera, quella del Natale 2010, vi ho accennato di una nuova iniziativa che stiamo diffondendo – il Centro Provinciale delle Vocazioni. Voglio dirvi che abbiamo già trovato una bella risposta da parte dei nostri giovani seminaristi di Buccinigo d’Erba (Como), una Comunità che ha accompagnato molti giovani nel loro cammino vocazionale, sin dai primi passi di discernimento fino alla consacrazione religiosa o al sacerdozio. Anche molte ragazze vi hanno trovato una direzione spirituale e un orientamento alla vita consacrata. Oh, quanto preziosa è la vita consacrata femminile, sia nelle case religiose, sia in mezzo al mondo, da laiche consacrate! Oggi fa piacere vederli tutti felici e realizzati nella propria vocazione, come religiosi, sacerdoti e missionari, ognuno nel posto giusto, al proprio posto.
Questa idea del Centro Provinciale delle Vocazioni prende sempre più piede e comincia a formarsi pian piano in tutti i paesi dove siamo presenti. Ringraziamo il Signore che c’è sempre più coscienza del dovere di cercare collaboratori per la vigna del Signore.
I seminaristi di Buccinigo hanno deciso di fare qualche sforzo di più, rispetto alla solita preghiera. Vogliono mantenere anche una comunicazione periodica un po’ frequente, magari più snella, per mantenere vivo il nostro obiettivo di sensibilizzare tutti alla ricerca delle nuove vocazioni. Anche con i mezzi moderni, come Internet o e-mail. In questa dimensione possiamo coinvolgere anche i più giovani, ma non solo, perché oggi tutti usano questi mezzi.
Anch’io questa volta voglio chiedervi, a ciascuno, un’iniziativa particolare, cioè quella di trovare più collaboratori per pregare per le vocazioni, anche in quest’ultimo aspetto accennato poc’anzi, per allargare il nostro gruppo. Ciascuno di noi domandi ai suoi vicini, amici, specialmente a coloro che potrebbero essere disponibili a offrire qualche momento per pregare per questa intenzione, per approfondire questo tema, per sensibilizzare altri, per fare qualcosa di più, anche unendosi a questo gruppo. E se trovate qualcuno disponibile, chiedetegli di mandare il suo nome, cognome, indirizzo, telefono ed e-mail a questo indirizzo:
Seminario Don Orione
Via Corti 7
22036 ERBA (CO)
E coloro che usano e-mail, possono mandare la loro adesione a questo indirizzo: semiariodonorione@libero.it
BUON NATALE A TUTTI!
Don Silvestro Sowizdrzal FDP
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