
Il Prof. Stefano Zamagni, noto economista dell’Università di Bologna, ha concluso il suo intervento all'Unione Superiori Generali (Crisi economica e implicanze per la vita consacrata) con questa interessante storiella che, a suo parere, dà l'idea della causa (economia dell'avidità) e della soluzione (economia del dono) dell'attuale crisi economica e relazionale del mondo attuale.
Un ricco cammelliere arabo lasciò in eredità ai suoi tre figli 11 cammelli: al maggiore lasciò la metà dei cammelli, al secondo ne lasciò un quarto e al terzo un sesto.
Nel dividersi l'eredità, sorsero seri problemi e i tre fratelli entrarono in una lite furibonda fino a rischiare di arrivare ai coltelli. Infatti, gli 11 cammelli non erano dividibili né a metà, né a un quarto, né a un sesto. E ciascuno pretendeva di avere un cammello in più per sé.
Sapendo del problema, un altro cammelliere, amico di famiglia, si presentò ai tre fratelli e donò loro un suo cammello, gratuitamente.
Avendo 12 cammelli, i tre fratelli poterono avere facilmente ciò che spettava a ciascuno di loro secondo giustizia: il primo ebbe i suoi 6 cammelli (la metà), il secondo ebbe 3 cammelli (un quarto), il terzo ebbe 2 cammelli (un sesto). A conti fatti, si accorsero poi che 6 + 3 +2 dava per risultato 11, 11 cammelli, e ne avanzava ancora uno. Così, risolti i loro problemi con giustizia, decisero di ridare il cammello a colui che l'aveva donato esprimendogli la loro riconoscenza.
E vissero felici e contenti i tre fratelli è colui che aveva donato un cammello.
O μ?θος δηλο? ?τι, concludeva le sue favole Fedro. Cosa insegna questa storia?
In questa storia curiosa è riassunta la grande affermazione dell'enciclica Caritas in veritate: il dono è un bene economico.
Il cammelliere con il dono di un cammello ha sbloccato la giustizia inceppata dall’avidità e ha riavuto il suo cammello con, in più, la gratitudine dei fratelli. Mentre l’avidità conduce alla cecità e al blocco dei beni, la gratuità è il motore della giustizia economica e sociale.
Come ha scritto Benedetto XVI in Caritas in veritate: “La carità completa la giustizia nella logica del dono” (n.6).
“La logica del dono non esclude la giustizia e non si giustappone ad essa in un secondo momento e dall'esterno e, dall'altro, che lo sviluppo economico, sociale e politico ha bisogno, se vuole essere autenticamente umano, di fare spazio al principio di gratuità come espressione di fraternità” (n.34).
“Il mercato della gratuità non esiste e non si possono disporre per legge atteggiamenti gratuiti. Eppure sia il mercato sia la politica hanno bisogno di persone aperte al dono reciproco” (n.39).
E anche la convinzione di molti economisti – ha concluso il prof. Zamagni - che l'attuale entropia economico-sociale è frutto dell'avidità e che solo una ragionevole gratuità potrà rimettere in moto lo sviluppo economico.
DFP
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