Noi, in tutto che non tocca la dottrina, la vita cristiana e della Chiesa, dobbiamo andare e camminare alla testa dei tempi e dei popoli, e non alla coda, e non farci trascinare.
Mercoledì, 29 Novembre 2023
La canonizzazione

Il cammino verso gli altari: notizie e documenti della causa di canonizzazione.

Il 7 luglio 2003 fu emanato il Decreto sul miracolo di Don Orione. Il Decreto è l’ultimo atto che chiude il cammino giuridico dell’accertamento di un miracolo. È un atto giuridico della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzato dal Santo Padre, con cui un fatto prodigioso è definito vero e proprio miracolo, cioè operato da Dio fuori dell’ordinario di tutta la natura creata per intercessione di un Servo di Dio o di un Beato.

Il riconoscimento del miracolo è frutto di un serio e vero esame delle testimonianze e dei documenti medici, raccolti nell’ambito della Diocesi dove è accaduto il fatto prodigioso della guarigione, a Tortona nel caso di Don Orione. L’esame del presunto miracolo, da quando Papa Pio XII nel 1948 istituì la Commissione medica, è duplice: medico e teologico.

Il miracolo di Don Orione è stato votato all’unanimità sia dalla Consulta medica, che dal Congresso dei Teologi che dalla Congregazione dei Cardinali. I tre Organi collegiali conclusero il giudizio unanimemente. L’unanimità dei Teologi e della Congregazione dei Cardinali non è usuale, perché e i Teologi e i Cardinali, quando rilevano che la Consulta ha avuto diverse sedute, manifestano dubbi e perplessità. Per il caso attribuito al Beato Don Orione sono state rimosse tutte le difficoltà. La canonizzazione comporta un passo in più nell’iter giuridico.

La notizia del Decreto di riconoscimento del miracolo di Don Orione è stata battuta da tutte le principali Agenzia di Stampa italiane e accreditate presso la Santa Sede. La notizia è stata ripresa dai telegiornali RAI. La Radio nazionale ha dato la notizia nelle sue tre reti in vari giornali-radio. Radio Vaticana ha trasmesso vari interviste e approfondimenti sul miracolo e su Don Orione. L’Osservatore Romano ha dato la notizia nell’edizione del martedì 8 luglio 2003. Vasta eco anche nella stampa nazionale italiana.

Dopo l’Italia, senza dubbio è l’Argentina la nazione in cui Don Orione è più popolare. La notizia è rimbalzata rapidamente nelle reti televisive, radiofoniche e sulla stampa nazionale. Encomiabile e qualificato il servizio dell’Ufficio Stampa degli Orionini in Argentina. Ne hanno scritto i principali giornali nazionali argentini: La Naciòn e Clarìn (con curiose inesattezze).

Dopo la lettura del Decreto sul miracolo è stato celebrato il Concistoro in cui il S. Padre, dopo avere accolto il parere definitivo dei Cardinali e dei Vescovi, ha stabilito di procedere alla canonizzazione indicandone la data: 16 maggio 2004.

 

La canonizzazione: eventi e documenti

Nel settembre del 2003 si diede l’avvio concreto ai preparativi per l’atteso e gioioso evento della canonizzazione. Tale preparazione coinvolse tutta la Famiglia orionina: FDP, PSMC, ISO, MLO ed Amici e Devoti di Don Orione sparsi per il mondo.

I Consigli provinciali di Europa, Africa, America Latina e la Delegazione missionaria, studiarono iniziative da attuare nelle singole nazioni. Il Consiglio generale diede mandato al postulatore generale di  coordinare il Comitato Organizzatore di Canonizzazione (COC), il cui compito principale fu quello di organizzare e gestire l’evento che si sarebbe svolto l’anno seguente a Roma.

“Tanti cuori attorno al Papa, cuore della Chiesa”. Il 15 maggio 2004 la “Festa del Papa” presso l’Aula Paolo VI è stato l’evento della vigilia della canonizzazione di Don Orione. Davvero tanti sono stati i “cuori” che in quella sera hanno palpitato: i 12 mila presenti nell’Aula (tra cui 1.000 disabili), quelli che in Piazza San Pietro seguivano l’evento sui maxischermi, i milioni di telespettatori che hanno seguito in diretta nazionale e internazionale la manifestazione.

Un lungo, interminabile applauso ha salutato l’arrivo del Santo Padre entrato nell’Aula Paolo VI verso le ore 18,20. Foulards colorati (“Solo la carità salverà il mondo”), striscioni e bandiere dei Paesi di quattro Continenti in cui è presente la Piccola Opera hanno sventolato festosamente. Canti, applausi e cori spontanei esprimevano la gioia irrefrenabile. Il Papa, accompagnato dagli arcivescovi James Michael Harvey, prefetto della Casa Pontificia, e Stanislaw Dziwisz, fedele segretario e prefetto aggiunto, si è fermato ad assistere ad una parte dello spettacolo.

Ad accogliere il Papa erano il cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato, ed i Superiori della famiglia orionina. Don Roberto Simionato, a nome di tutta la Famiglia orionina, ha rivolto parole di saluto e di ossequio al Santo Padre.

Terminate le parole di Don Simionato, dopo qualche fruscio, dagli altoparlanti, è risuonata, nitida, la voce di Don Orione stesso, un messaggio inviato dall’Argentina nel 1936. Emozione grande.

Subito dopo, ha preso la parola Giovanni Paolo II.

Al termine del discorso alla famiglia orionina, prima di recitare l’Atto di Consacrazione alla Madonna della Piccola Opera della Divina Provvidenza, Giovanni Paolo II ha pronunciato le parole che seguono: “Vorrei ancora qui ricordare un Figlio spirituale di Don Orione, che ho conosciuto in Polonia...era Monsignor Bronislaw Dabrowski, Segretario Generale dell’Episcopato polacco. Lo ricordo sempre con grande simpatia e riconoscenza, perché ci ha insegnato, in quei tempi difficili, che occorre essere coraggiosi, umili e forti. Sia pace alla sua anima. Tutti vi ringrazio ancora una volta.”

Dopo la Benedizione del Santo Padre, l’incontro si è trasformato in festa gioiosa e filiale, quando, intonato da tre chierici polacchi, è partito il canto di augurio per il compleanno del Papa, poi proseguito in altre lingue. Al termine, Giovanni Paolo II si è intrattenuto con i presenti, in particolare con un gruppo di bambini in abiti tradizionali di vari popoli, con gli ammalati ed i disabili, che Don Orione considerava i suoi tesori più preziosi.

 

La Messa di Canonizzazione

Piazza San Pietro 16 maggio 2004

In una domenica solare di maggio Giovanni Paolo II ha canonizzato sei straordinarie figure. Luigi Orione (1872-1940), presbitero, Fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza e della Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità; Annibale Maria Di Francia (1851-1927), presbitero, Fondatore delle Congregazioni dei Padri Rogazionisti del Cuore di Gesù e delle Suore Figlire del Divino Zelo; Josep Manyanet y Vives (1833-1901), presbitero, Fondatore delle Congregazioni dei Figli della Sacra Famiglia Gesù Maria e Giuseppe e delle Missionarie Figlie della Sacra famiglia di Nazareth; Nimatullah Kassab al-Hardini (1808-1858), presbitero dell’Ordine libanese maronita; Paola Elisabetta Cerioli (1816-1865), religiosa, Fondatrice dell’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia e della Congregazione della Sacra famiglia di Bergamo; Gianna Beretta Molla (1922-1962), madre di famiglia.

Prima dell’inizio della Celebrazione le preghiere, i canti e le letture hanno preparato spiritualmente l’assemblea: le parole e i profili biografici dei nuovi santi sono risuonati in tutto il loro travolgente e semplice ardore.

La presentazione di Don Orione è stata letta da Suor Maria Chiara Pilota, PSMC, e da Angelo D’Acunto, presidente degli Ex Allievi di Don Orione.

Di grande intensità è stato il Rito della canonizzazione. Il cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, si è recato dinanzi al Santo Padre, al centro del sagrato, e ha domandato di procedere alla canonizzazione dei sei beati. Quindi è stata data lettura di una breve biografia di ciascuno di loro. Il Cardinale era accompagnato dai sei Postulatori; tra di essi, per San Luigi Orione, Don Flavio Peloso.

Dopo il canto delle Litanie dei Santi, il Papa ha pronunciato la solenne Formula di canonizzazione.

Un lungo applauso si è levato dall’immensa assemblea dei presenti. Gli occhi di tutti erano fissi sui sei arazzi posti sulla facciata della Basilica Vaticana. Quello di Don Orione presentava il volto del “santo della carità” in primo piano, con quei suoi occhi profondi e luminosi che fissavano tutti e ciascuno in Piazza e guardano lontano, lontano.

Sono state quindi collocate accanto all’altare le reliquie dei nuovi santi. Le reliquie di san Luigi sono state portate da Madre Ortensia Turati, da Fra Sereno Lopez Garcia e da Bianca Imperati. Il Rito di canonizzazione si è concluso con le parole di ringraziamento del card. José Saraiva Martins e con l’abbraccio di pace che il Papa ha scambiato con il Porporato e con i Postulatori.

Dopo la proclamazione del Vangelo (Giovanni 14, 23-29), il Santo Padre ha tenuto l’omelia.

Al termine della Concelebrazione, Giovanni Paolo II ha guidato la preghiera del «Regina Caeli» al termine della quale ha impartito la Benedizione Apostolica. L’imponente canto «Christus vincit» ha gioiosamente concluso la Santa Messa in un tripudio di fede e di entusiasmo.

Davvero impressionante la «geografia della fede» espressa dagli striscioni, dai cartelli e dalle bandiere dei 32 Stati in cui il nome di Don Orione è benedetto per la presenza dei suoi figli e figlie spirituali. Si calcola che i devoti di San Luigi Orione in Piazza San Pietro siano stati almeno 30.000. Tra loro anche i  malati ed i disabili,  "le perle" della Congregazione di Don Orione; i volontari, che collaborano con l’Opera ed i giovani orionini. Su foulards, cappellini e striscioni un solo messaggio: “Solo la carità salverà il mondo”.

 

La Messa di ringraziamento

Le celebrazioni romane della canonizzazione di San Luigi Orione si sono concluse con la Messa di ringraziamento a Santa Maria Maggiore, il lunedì 17 maggio. Alle ore 11, la Basilica accoglieva la numerosa e gioiosa assemblea degli Orionini provenienti da tutto il mondo.

Tra due ali di gente si è snodata la lunga processione d’entrata dei sacerdoti concelebranti. Ha presieduto il Card. José Saraiva Martins, assistito da tre Vescovi e il Superiore generale, Don Roberto Simionato. Grande commozione al momento dell’ingresso e dell’intronizzazione del quadro di San Luigi Orione, preceduto dalle 32 bandiere delle nazioni in cui è presente la Piccola Opera della Divina Provvidenza e portato dai due Superiori generali.

Pontecurone onora il suo figlio illustre

Il trionfo di Don Orione a Tortona

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