Pasqua 2012
Rio de Janeiro - Niteroi, 12 marzo 2012
Il
ricordo della morte di Don Orione
Carissimi
Fratelli e Sorelle del
Gruppo
di Preghiera per le Vocazioni
Questa
volta
vi scrivo da Niteroi e Rio de Janeiro, dove mi trovo per le visite
canoniche
alle comunità orionine presenti in Brasile, insieme ad altri miei
colleghi
del Consiglio generale, dando una mano al nostro Superiore
Generale Don
Flavio Peloso. In questo momento sto visitando la comunità di Niteroi,
luogo
già conosciuto da Don Orione. È una delle più antiche città del Paese,
fondata
da un indio brasiliano nel 1573. Accanto alla chiesa parrocchiale, si
trova la
tomba del nostro primo missionario orionino in Brasile – Don Carlo
Dondero
(1884-1927). Questo religioso orionino, originario di Genova,
è morto
giovane, all’età di 43 anni, dando la propria vita per questa gente,
perché,
come diceva il nostro Fondatore, “tutto
il mondo è patria pel figlio della Divina Provvidenza”. Don Dondero
fu
inviato in Brasile dallo stesso Don Orione il 2 gennaio 1914. Sulla sua
tomba è
scritto: “È ricordato per il suo grande
zelo pastorale e la carità per i poveri. Don Orione ha ordinato il
trasferimento della sua tomba a Niteroi, ai piedi dell’immagine della
Nostra
Signora.” All’epoca non esisteva ancora la città di Brasilia e la
capitale
del Paese era Rio de Janeiro. Niteroi era la sua città gemella,
distante una
ventina di chilometri e ad essa collegata con un ponte lungo
17
chilometri.
Oggi
Niteroi conta circa 600
mila abitanti ed è sede dell’arcidiocesi. In questa città
la Congregazione
di Don Orione porta avanti la Parrocchia di San Francesco Saverio
con diverse
cappelline, un asilo d’infanzia e numerose attività sociali a favore
dei
poveri, mentre a Rio de Janeiro (7 milioni di abitanti) gestisce due
parrocchie
con una scuola e diverse attività con i poveri.
Carissimi,
la mia presenza in
questo luogo richiama alla memoria anche un altro tema. Proprio a Rio
de
Janeiro nel 2006 abbiamo svolto il nostro grande Forum dei Giovani
Orionini,
con 130 rappresentanti da tutto il mondo, durante il quale, dopo un
cammino preparatorio
di circa 2 anni, abbiamo elaborato il nostro Progetto di Pastorale
Giovanile-Vocazionale che oggi costituisce il documento fondamentale
del
Movimento Giovanile Orionino.
C’è
anche un altro motivo per
parlare di Rio de Janeiro: Papa Benedetto XVI ha indicato questa
Città
come sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Nella nostra
epoca siamo
ormai abituati a dire che i giovani non hanno più il senso
della Chiesa e
mettiamo nella loro bocca lo slogan “Cristo
sì, ma la Chiesa no”. Ma i giovani che partecipano alle Giornate
Mondiali
della Gioventù dimostrano qualcosa d’altro, dimostrano proprio “Cristo
sì e la Chiesa sì”. Basti solo considerare che all’ultima GMG
di Madrid
erano presenti in oltre 2 milioni, tra loro c’erano anche i
giovani di Don
Orione. E tutti erano lì non per la presenza di personaggi famosi
o rock-star, ma per incontrarsi con il
Papa, testimone di Gesù. Questi giovani hanno dimostrato non solo il
loro
entusiasmo, ma anche molta perseveranza, quando dopo un’intensa pioggia
sono
rimasti tutti per adorare Gesù presente nell’Eucaristia: 2 milioni di
giovani che
pregano in ginocchio, di notte, in un silenzio assordante.
Questi
momenti ci dimostrano
che i giovani amano Gesù, il Papa e la Chiesa, ma questo amore,
oggi come
non mai, va sempre più stimolato e fortificato. Ecco allora
il nostro
nuovo compito: pensare insieme a loro a nuove espressioni di fede, che
siano all’altezza
delle esigenze spirituali e psicologiche di cui essi necessitano. Papa
Giovanni
Paolo II ci ha lasciato un grande esempio, dando inizio a questi
incontri delle
Giornate Mondiali della Gioventù e Benedetto XVI continua sulla stessa
linea,
rischiando ancora di più, offrendo ai giovani dei contenuti molto
profondi
spiritualmente e teologicamente, lasciando loro molta iniziativa e la
possibilità di essere i protagonisti nell’organizzazione di questi
incontri. E
giovani lo seguono.
La
GMG che
si svolgerà a Rio de Janeiro nel 2013 avrà come motto un tema
missionario: “Andate dunque e fate discepoli tutti i
popoli” (Mt 28, 19).
Anche
la Famiglia Orionina ha
scelto l’anno 2013/2014 come Anno Missionario Orionino, in cui si
celebrerà il
centenario della presenza della missione orionina in Brasile e in
America
latina.
Il
Cristo Redentore del monte
Corcovado a Rio de Janeiro che stende le sue mani quasi a voler
abbracciare
tutto il mondo donandogli il suo amore,
benedica tutti gli sforzi che facciamo pregando tutti i giorni per le
nuove
vocazioni.
Carissimi,
vi ho accennato in
breve, come è cominciata la missione orionina in Brasile, ci
sarebbe ora
da raccontare tutto il bene che si è fatto finora, grazie
alla presenza
degli Orionini in questo Paese. Ma è ovvio che tutto questo si è potuto
realizzare, perché ci sono stati dei giovani generosi come Don Carlo
Dondero e
tanti altri dopo di lui. Abbiamo anche visto che ci sono ancora tanti
giovani
buoni, con il cuore generoso. Tocca ora a noi chiedere a Dio, senza
stancarci,
che infonda in questi cuori il dono della vocazione. Papa
Benedetto XVI scrivendo
del sacerdozio nel suo libro Gesù
di Nazaret II ricorda quanto deve essere grande e importante
la
vocazione, se il Signore ha voluto sigillarla perfino con un
sacramento!
Buona
Pasqua a tutti.
Don Silvestro Sowizdrzał FDP
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