LA SACRA FAMIGLIA SOSTA IN ABBAZIA
Parte l’accoglienza per nuclei familiari
L’Opera don Orione grazie alla sensibilità sociale e all’attenzione dell’economo provinciale Don Lucio Felici verso i bisogni della città, ha di recente riqualificato una parte dell’Abbazia del Boschetto ricavando quattro monolocali destinati ad ospitare persone indigenti inserite in progetti di inclusione sociale.
Questo progetto, realizzato in collaborazione con il servizio sociale del comune di Genova U.O.C.S.T. (Unità Operativa Cittadini Senza Territorio), rientra nei programmi di ristrutturazione e riqualificazione dell’Abbazia di San Nicolò del Boschetto ed ha l’obbiettivo di offrire un servizio di supporto a persone in stato di bisogno abitativo temporaneo, preferibilmente con nucleo madre –bambino.
Il servizio offerto nasce come sostegno a progetti di inserimento sociale già seguiti dall’U.O.C.S.T., proponendosi quindi sul territorio come una ulteriore struttura di supporto, dove nuclei familiari
prossimi a realizzare una soluzione abitativa stabile ed in grado di conseguire una concreta autonomia, possono alloggiare per periodi più o meno brevi (all’incirca da tre a sei mesi).
L’iniziativa partirà nei prossimi giorni in modo parziale con l’utilizzo di sole due unità immobiliari per cominciare un primo rodaggio dell’attività; per la fine di febbraio si prevede di mettere a regime questo progetto sia per quanto riguarda il numero degli appartamenti sia per l’aspetto più strutturale.
L’importanza di questa attività tocca diversi aspetti.
Il primo più carismatico (oggi si dice di “mission”) riguarda l’Opera don Orione che, promuovendo questa iniziativa per la città di Genova, offre non solo un servizio rivolto ai più poveri ma continua a collocarsi alla “testa dei tempi”, mantenendo alto il livello di testimonianza di carità cristiana nello stile orionino a favore della città.
Un secondo aspetto è la riorganizzazione dell’Abbazia di S. Nicolò del Boschetto, che negli anni fra il 1999 e il 2004 aveva visto un profondo declino, versando sostanzialmente in uno stato di abbandono tanto da muovere l’Opera don Orione a riprenderne direttamente la gestione. Tale riorganizzazione se da un lato ha permesso all’Opera di riappropriarsi di uno spazio proprio, significativo per la propria spiritualità, dall’altro ha consentito anche alla città di tornare a godere di un monumento che è stato,nei secoli, testimone della storia di Genova.
Un terzo aspetto riguarda i rapporti con il comune di Genova. Quest’opera infatti pone sul territorio nuove risorse socialmente fruibili in un momento di grande bisogno e di necessità di allargare e rinforzare la rete sociale. E’ una mano amica che il don Orione tende al comune di Genova ed ai cittadini più bisognosi.
Un ultimo aspetto riguarda il rapporto fra Don Orione e la città di Genova: la gente comune! Un’ amicizia nata già da tanto tempo, che va sempre più rinsaldandosi fra i figli spirituali di don Orione e i genovesi. La nuova attività intende porsi sulla scia di questa profonda amicizia per favorirne lo sviluppo e migliorarne la qualità. |