ALESSANDRO ROMANO
Scultore
Riflessioni su ”SAN. LUIGI ORIONE”in occasione della benedizione della scultura posta nelle nicchie Michelangiolesche della Basilica di S. Pietro in Vaticano, da parte di SS. BENEDETTO XVI.
Un breve intervento per illustrare anche a parole quello che ho realizzato nel marmo. E' ormai una consuetudine quella di fare da interprete per aiutare a capire meglio i contenuti dell'opera.
E' una cosa che faccio, credetemi solo per devozione, verso i personaggi che sono stato chiamato a rappresentare nel marmo e verso i quali nutro una stima ed affetto, lasciatemelo dire veramente straordinario.
SAN LUIGI ORIONE
Descrivere i carismi di questo straordinario personaggio è stata un'impresa VERAMENTE MOLTO IMPEGNATIVA, un uomo incredibile, un uomo che compie imprese che per qualsiasi altro sarebbero parse impossibili.
Senza mezzi di nessun tipo, armato solo, si fa per dire, di una solida ed incrollabile fede nella Carità e nello Spirito Santo, armato della consapevolezza, che chi lotta per il SIGNORE non sarà abbandonato, ha compiuto quello che tutti noi sappiamo. Pensiamo a quello che ha fatto nei due grandi terremoti che hanno distrutto le città di Messina e Avezzano a tutte le splendide realtà che tuttora esistono e prosperano nel suo nome, in tutto il mondo, come non riconoscere che PANE VANGELO e CARITA' lo hanno guidato per tutta la sua esistenza?
Tutte queste riflessioni sono la base su cui ho elaborato l'immagine che ora voi potete vedere raffigurata in un blocco unico di marmo bianco di Carrara.
Il personaggio è rappresentato in movimento, come è stato per tutta la sua vita, tiene nella mano destra il Vangelo, tra le pagine del quale emerge, a rilievo una frase che lui usava spesso “SOLO LA CARITA ' SALVERA' IL MONDO”, una frase che invita l'osservatore ad una profonda riflessione. Con la mano sinistra accompagna fuori dalle macerie del terremoto e della vita, un bambino logoro sopravvissuto al terribile sisma. Il gesto è pieno di affetto e di dolcezza, la mano sulla testa vuole essere un paterno invito a non temere per il futuro ed ad essere sereno e fiducioso, poiché ora, c'è qualcuno che si occupa di lui non solo per il nutrimento del corpo – PANE – ma anche e soprattutto del nutrimento della sua anima – VANGELO –. Il bambino risponde a questo amore gratuito, con un atteggiamento affettuoso, si appoggia al corpo del Santo e con la mano destra indica il Vangelo annunziando un affetto che ormai sta nascendo e che non si fermerà. Con la mano sinistra accarezza la logora sacca che porta a tracolla e che ormai abbandonerà avendo trovato fiducia nel Santo.
Per concludere vorrei che soffermaste la vostra attenzione sulla scarpa vecchia e logora che esce da sotto la tonaca del Santo, è stata volutamente realizzata così, perché volevo portare all'attenzione dell'osservatore, l'episodio della riesumazione: voi certo sapete, che non è stato possibile sostituire le scarpe vecchie alla reliquia del corpo poiché, quelle nuove, non riuscivano a rimanere sui suoi piedi.
Questo secondo me, va letto come un ulteriore e paterno se pur severo monito rivolto alla nostra società dove gli sprechi, la vanità e gli egoismi personali rischiano di far passare la carità in secondo piano.
GRAZIE.
Città del Vaticano 25 giugno 2008
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