Con una solenne cerimonia di ringraziamento, culminata nel TE DEUM, sono iniziati nella Cattedrale di Rosario di Santa Fé i festeggiamenti per il Giubileo dei 75 anni della venuta di San Luigi Orione nella città. Nel marzo del 1936 cominciò l'attività la scuola aperta in una quartiere molto povero, operaio e "rosso". Oggi quella scuola è viva e attiva con oltre 1600 alunni. A fianco della scuola sorge la Parrocchia e poco lontano due Hogarcitos con ragazzi con vari e gravi limiti. Poco fuori della città, a General Lagos, sorge un bel Piccolo Cottolengo.
L'arcivescovo Mons. José Luis Molloghan ha presieduto la cerimonia nella cattedrale-basilica piena di gente e di molti studenti. Ha manifestato devozione a Don Orione e riconoscenza alla Congregazione che in questi 75 anni molto ha fatto per il bene della Città.
Ho partecipato a questo momento di preghiera con grande emozione spirituale rivivendo un poco quanto sapevo aveva vissuto Don Orione. Quando, insieme, il Nunzio Mons. Silvani e il vescovo di Rosario, Mons. Caggiano, insieme gli chiesero di venire a Rosario e di aprire una scuola per il figli di operai di un quartiere molto povero e difficile, Don Orione si inginocchiò davanti a loro e disse: "Voi siete i Vescovi. Io mi metto come straccio nelle vostre mani: la Divina Provvidenza aiuterà". Quando poi, egli poté venire a Rosario, il primo suo atto fu quello di andare nella Cattedrale, che è anche Santuario della Madonna del Rosario, e di inginocchiarsi davanti alla Madonna per consacrare se stesso e la nuova opera alla Madonna. Quest'opera di Rosario è iniziato "d'in ginocchio" davanti al Vescovo e davanti alla Madonna. I medesimi gesti ho voluto ripetere, a nome di tutta la Famiglia orionina di Rosario, nel celebrare i 75 anni e nel guardare avanti, al futuro.
Oggi, 13 ottobre, la visita è proseguita al Piccolo Cottolengo di General Lagos, un cittadina a una ventina di Km da Rosario. In mezzo al verde, sono ospitati oltre 120 tra Chicos y Chicas con vari problemi fisici e mentali, ma con tanta voglia di vivere e comunicare. Il personale è ben motivato e di buona carica umana e spirituale, coordinato da Fr. Jorge Alarcon e P. Juan Carlos Esparza. La gente vuole molto bene a quest'opera.
Nel pomeriggio, invece, c'è stato l'incontro con gli ospiti di due Hogarcitos (Case famiglia), sempre per disabili, che sorgono a Rosario, presso il Collegio e la Parrocchia. In ciascuno vi abitano una quindicina di Chicos y Chicas. Sono in condizioni molto povere, ma la Provvidenza sta aprendo le porte per una nuova casa per las Chicas.
A sera, conclusione solenne della festa con la Messa nella Parrocchia, presieduta dall'Arcivescovo Mons. Mollaghan che ha voluto tenessi l'omelia. Il Vangelo era quello in cui Gesù risponde ai messaggeri di Giovanni Battista, andate e riferite quanto avete visto: i ciechi vedono, gli zoppi cammminano, i bisognosi sono aiutati con dignità, i ragazzi sono educati, ai poveri è annunciata la buona novella della Paternità di Dio. Tutto questo, da 75 anni, la città di Rosario vede accadere attorno alla costellazione di opere della Piccola Opera della Divina Provvidenza.
Don Flavio Peloso
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