
Sabato 9 gennaio il centro interreligioso di Elbasan, di cui religiosi orionini come rappresentanti della Chiesa cattolica sono i fondatori e sostenitori principali, ha organizzato la X Marcia della pace.
«La partecipazione, al contrario degli altri anni, - fa sapere Don Rolando Reda - è stata molto limitata per non creare assembramenti e rispettare le regole anti covid».
«Il tema dell’incontro presentato in un grande poster, è stato “La fede ponte di unità: la fraternità, una virtù che ci chiama alla collaborazione sociale e nazionale” - prosegue Don Reda -. I responsabili delle varie fedi religiose - cattolici, ortodossi, mussulmani e protestanti - a turno hanno dato il loro messaggio di pace».
Il sacerdote orionino Don Giuseppe Testa ha parlato per primo presentando il pensiero di Papa Francesco e di Benedetto XVI sulla fraternità che ha la sua radice non nei vincoli di sangue, (il primo omicidio riportato dalla Bibbia è Caino che uccide il fratello Abele), ma nella fede in Dio creatore e Padre di tutti.
Le religioni devono essere al servizio della fraternità che non è solo cortesia o tolleranza ma impegno a stabilire amicizia, pace, e armonia e a condividere il patrimonio tradizionale dei propri valori morali e spirituali. Come credenti ci vediamo provocati a tornare alle nostre fonti per concentrarci sull’essenziale: adorare Dio e amare il prossimo. La violenza non trova base alcuna nelle convinzioni religiose fondamentali bensì nelle loro deformazioni. «Tutti hanno parlato su questi concetti condivisi e da diffondere nella società - conclude Don Reda -. Le tivù locali hanno trasmesso in diretta e fatto ampi servizi sulla marcia e sui messaggi dati».
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